Italia: gestori bocciano incerta situazione politica, ma non temono rischio contagio per l’Europa
A più di un mese dalle elezioni italiane l’incerta situazione politica rimane uno degli elementi che i mercati finanziari continuano a mal digerire. Una problematicità messa in evidenza anche nell’ultimo sondaggio condotto da Morningstar dal 2 all’8 aprile tra le principali società di gestione e intermediazione che operano in Italia. I gestori interpellati hanno bocciato l’Italia per l’incerta situazione politica, pur non temendo un rischio di contagio per l’Europa. “Sulla strategia di investimento, le posizioni sono divergenti – emerge dal consueto sondaggio mensile di Morningstar – da una parte c’è chi preferisce assumere un atteggiamento cauto di fronte alla prospettiva di un aumento della volatilità; dall’altra c’è chi considera i possibili ribassi come un’occasione per incrementare la posizione azionaria”.
L’Italia non è sulla strada giusta, peggiorano le previsioni
Le previsioni sul Bel paese sono peggiorate rispetto al mese di marzo. E così oltre il 31% dei money manager interpellati si attende un calo nei prossimi sei mesi (nessuno a marzo) e un altro 25% prevede l’oscillazione attorno agli attuali livelli. Gli ottimisti sono diminuiti, passando al 37,5% dal 43%. I timori maggiori dei gestori ruotano attorno all’instabilità politica, alle difficoltà a formare un governo e all’ipotesi di nuove elezioni a breve. Il settore finanziario, che è quello che pesa di più su Piazza affari, è il più penalizzato da questo incerto scenario, per la sua forte esposizione ai titoli di stato. Secondo le statistiche della Banca d’Italia, il sistema bancario possiede 351,6 miliardi di euro di governativi, il livello più alto dal 1998.
L’Europa guarda invece alla crescita globale
A partire dalla seconda metà di marzo, il riaccendersi delle nuove tensioni sul debito sovrano generate soprattutto da Cipro e dalla Slovenia hanno spinto i listini del Vecchio continente al ribasso. I gestori non escludono volatilità nel breve, ma preferiscono concentrarsi sulle prospettive di medio periodo. Le valutazioni dei titoli azionari restano tuttavia interessanti, dal punto di vista dei bilanci aziendali, e molte società possono beneficiare dell’esposizione alla crescita mondiale. Per questa ragione, il 68,8% degli intervistati si aspetta un rialzo delle Borse nei prossimi sei mesi contro un 12,5% di pessimisti.
E Wall Street? La Borsa americana riprende fiato dopo il rally degli ultimi mesi. I money manager mostrano un atteggiamento più prudente sul proseguimento della corsa rialzista dei listini a stelle e strisce in scia ad alcuni dati macro deludenti, come quelli sul mercato del lavoro. Uno su due si aspetta un rialzo delle quotazioni azionarie (erano il 71% a marzo).