Notizie Notizie Italia Telecom Italia: il Cda conferma l’intenzione di Hutchinson Wampoa di diventare azionista di riferimento

Telecom Italia: il Cda conferma l’intenzione di Hutchinson Wampoa di diventare azionista di riferimento

11 Aprile 2013 08:28

Il mercato attendeva con ansia il comunicato di Telecom Italia sul Cda odierno. Alla base dell’interesse la volontà di capire se le indiscrezioni di stampa che hanno interessato l’ex monopolista delle Tlc fossero vere, ossia se si prospettasse la possibilità di una fusione tra Telecom Italia e 3Italia.

Il comunicato sul Cda odierno diramato da Telecom Italia a mercati chiusi ha tolto ogni dubbio: l’interesse del gruppo cinese c’è ed è concreto. Secondo quanto riportato dalla nota della società capitanata dal Presidente Franco Bernabé, il management quest’oggi ha riferito ai membri del board dei contatti preliminari intervenuti con 3 Italia e il suo azionista di controllo Hutchison Whampoa.

L’operazione, da come si apprende dal comunicato, sarebbe suddivisa in due parti. Da un lato 3 Italia verrebbe integrata in Telecom Italia, eventualmente mediante conferimento o fusione per incorporazione, dall’altro il gruppo Hutchison Whampoa acquisterebbe una quota azionaria di Telecom Italia in modo da diventare l’azionista di riferimento della società italiana. Molto importante questo secondo aspetto, condizione sine qua non per poter concretizzare l’integrazione tra 3 Italia e Telecom Italia.

L’operazione di mercato più chiacchierata degli ultimi giorni potrebbe dunque concretizzarsi. Il via libera deve tuttavia giungere dagli attuali azionisti di riferimento, chiamati a decidere in tempi brevi se continuare la loro avventura nel comparto Tlc o se liquidare la propria quota e chiudere un capitolo che negli ultimi anni ha causato diversi danni sul fronte delle svalutazioni della partecipazione. 

La decisione degli azionisti non è tuttavia scontata. Se alcuni di essi sono a favore di una cessione della propria quota, altri  ritengono ancora quello in Telecom Italia un investimento di lungo periodo. E’ il caso di Telefonica, che solo due giorni fa aveva fatto sapere che l’investimento nella holding Telco è di natura industriale e di lunga durata

Il Cda sarà lungo aveva dichiarato Tarak Ben Ammar all’entrata della sede di Telecom Italia. E il manager aveva ragione: forse memori di quanto accaduto nel 2011, all’epoca la società italiana voleva acquisire 3 Italia ma l’operazione saltò essenzialmente per le eccessive richieste economiche da parte dei cinesi, gli azionisti di riferimento avranno voluto approfondire dettagliatamente le avance fatte nei giorni scorsi da Hutchinson Wampoa.

Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, il gruppo cinese sarebbe pronto a rilevare il 29,9% di Telecom Italia come parte dell’operazione che porterebbe all’integrazione tra il gruppo di Franco Bernabè e 3Italia. Hutchinson Wampoa potrebbe comprare azioni Telecom Italia dalla holding Telco o dalla Findim della famiglia Fossati ad un prezzo non superiore a 1,2 euro per azione.

Questo valore è sostanzialmente il doppio rispetto ai prezzi di Borsa di Telecom Italia ed è il valore di carico delle azioni  in pancia ai soci Telco (Telefonica, Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca). Valore adeguato solo poche settimane fa dopo l’ultima svalutazione apportata al prezzo di carico.

In attesa dei dettagli del Cda, quest’oggi a Piazza Affari Telecom Italia si è ben comportata, con il titolo che ha archiviato la giornata con un rialzo dell’1,74% a 0,6125 euro.