Italia fuori da recessione. Pil confermato a +0,1% t/t nel quarto trimestre, -1,8% nel 2013
Torna a crescere, anche se a ritmo ancora blando, l’economia italiana. Nel quarto trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL) italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,9% nei confronti del quarto trimestre del 2012. Lo rende noto l’Istat. La stima preliminare diffusa il 14 febbraio aveva rilevato la stessa variazione congiunturale e una diminuzione tendenziale dello 0,8%. Il quarto trimestre del 2013 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2012.
Nel 2013 il PIL corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell’1,8% rispetto al -1,9% indicato a inizio marzo. Il 2013 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al 2012. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,1%.
Consumi invariati
Rispetto al trimestre precedente, gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,9%, mentre i consumi finali nazionali sono rimasti invariati. Le importazioni sono aumentate dello 0,2% e le esportazioni dell’1,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,1 punti percentuali alla crescita del PIL: è stato nullo il contributo dei consumi delle famiglie e della spesa della Pubblica Amministrazione (PA), mentre quello degli investimenti fissi lordi è stato positivo per 0,1 punti. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente (-0,4 punti percentuali), mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto positivo per 0,3 punti percentuali.
Rispetto al trimestre precedente, gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,9%, mentre i consumi finali nazionali sono rimasti invariati. Le importazioni sono aumentate dello 0,2% e le esportazioni dell’1,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,1 punti percentuali alla crescita del PIL: è stato nullo il contributo dei consumi delle famiglie e della spesa della Pubblica Amministrazione (PA), mentre quello degli investimenti fissi lordi è stato positivo per 0,1 punti. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente (-0,4 punti percentuali), mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto positivo per 0,3 punti percentuali.
Padoan cauto su prospettive 2014
Intanto ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si è mostrato alquanto prudente sulle prospettive per l’anno in corso. Il nuovo numero uno di via XX Settembre vede una crescita più vicina a quella indicata da Bruxelles (nuove stime Commissione Ue vedono un +0,6%) rispetto al +1% indicato dal precedente governo.