Italia: Fitch conferma “BBB+” e outlook negativo. Instabilità politica rappresenta minaccia
La conferma del giudizio è prima di tutto attribuibile ai progressi registrati nell’ambito del processo di consolidamento fiscale. “Nel 2013 -si legge nella nota emessa dall’agenzia di rating- il surplus primario è stimato dall’esecutivo al 2,4% del Pil e il deficit strutturale è atteso allo 0,4%, non lontano dal pareggio di bilancio richiesto nel medio termine”.
Il rapporto debito/Pil toccherà un picco al 133% nel 2014, “un anno dopo e tre punti percentuali in più rispetto alle nostre stime”. La crescita, rileva l’agenzia, è dovuta a misure straordinarie e l’alto livello di indebitamento (stimato sopra quota 120% fino al 2018) “riduce decisamente l’ambito di manovra per contrastare eventuali shock negativi”.
La recessione, “che probabilmente finirà nella seconda metà del 2013”, ha ridotto complessivamente la ricchezza del Bel Paese del 4%. Nel 2013 Fitch ha confermato di attendersi un calo del Pil dell’1,8% mentre nel 2014 e nel 2015 l’economia salirà rispettivamente dello 0,6 e dell’1 per cento. Nel medio termine il Pil tricolore è stimato in crescita dell’1% annuo. “Il potenziale di crescita in Italia è debole, sia rispetto ai Paesi con lo stesso merito di credito e sia nel confronto con gli altri membri della Zona euro”.
Fitch rileva che l’outlook negativo incorpora il rischio che l’andamento dell’economia riduca la fiducia del mercato nel processo di riduzione del rapporto debito/Pil e che nuove tensioni politiche, o un inasprimento della congiuntura, possano arrestare il processo di consolidamento fiscale.