Notizie Dati Macroeconomici L’Italia entra in recessione tecnica, Pil si contrae dello 0,7% t/t nel IV trimestre

L’Italia entra in recessione tecnica, Pil si contrae dello 0,7% t/t nel IV trimestre

15 Febbraio 2012 09:39
Recessione tecnica per l’Italia che inanella il secondo trimestre consecutivo con crescita negativa. Nel quarto trimestre del 2011 il Pil evidenzia una contrazione congiunturale dello 0,7%, lo 0,1 per cento peggio delle attese di consenso.
Pil scende dello 0,7% t/t e dello 0,5% annuo
Secondo le stime preliminari diffuse questa mattina dall’Istat nel quarto trimestre 2011 il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente dopo il -0,2% del precedente trimestre. Su base annua è sceso dello 0,5% rispetto al quarto trimestre del 2010. Le attese erano per un calo dello 0,6% a livello trimestrale e dello 0,3% a livello tendenziale. Lo ha reso noto l’Istat. Su base annua risulta in calo dello 0,5%. L’Istat rimarca come il quarto trimestre del 2011 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre 2010.

Nel 2011 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,4%. Si fa notare che il 2011 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al 2010.

Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti mentre è diminuito dello 0,2% nel Regno Unito e dello 0,6% in Giappone. In termini tendenziali, il Pil è aumentato dell’1,6% negli Stati Uniti e dello 0,8% nel Regno Unito ed è diminuito dell’1,0% in Giappone.

Nel 2012 attesa discesa ancora più accentuata
L’economia italiana è attesa in difficoltà anche quest’anno con il consensus Bloomberg che vede uan contrazione del Pil dell’1,15%. Più pessimistiche le previsioni del Fmi che lo scorso mese ha diffuso il nuovo Outlook che vede l’economia italiana contrarsi del 2,2% quest’anno e dello 0,6% il prossimo. Bankitalia invece vede un calo del pil dell’1,5%.