Italia afflitta da corruzione dilagante e diseguaglianze, ma è al top per sanità pubblica per tutti
Scarsa crescita, mercato del lavoro in affanno e poco equità intergenerazionale. Sono solo alcuni dei problemi che affliggono l’Italia relegandola al 27simo posto della classifica dei migliori paesi per crescita inclusiva, una misura alternativa di performance economica nazionale basata sullo sviluppo inclusivo piuttosto che sul PIL. L’Inclusive Growth and Development Report 2017, pubblicato in concomitanza con l’inizio della settimana del World Economic Forum di Davos, in Svizzera (in programma da domani al 20 gennaio), vede lo Stivale alle prese con innumerevoli fattori di debolezza che vanno dal fronte più strettamente economico, con scarsa crescita e un alto debito-PIL che potenzialmente pesa sulle generazioni future, a problemi sociali quale la corruzione dilagante e le preoccupazioni circa attività e l’etica della politica. L’imprenditorialità è limitata da uno scarsa l’accesso ai finanziamenti e in questo contesto, la disoccupazione rimane elevata, con partecipazione delle donne nel mondo del lavoro estremamente bassa e alto divario di retribuzione tra i generi. Inoltre, c’è poca mobilità sociale.
Dall’Inclusive Growth and Development Report 2017 emergono anche delle note liete a livello di servizi sociali con Italia prima assoluta nel garantire la sanità pubblica a tutti, ottava nella spesa sanitaria in percentuale al Pil, quarta nel garantire una buona aspettativa di vita a tutte le fasce della popolazione. L’Italai risulta al settima posto mondiale per la spesa in sicurezza sociale.
Europa protagonista, indietro le maggiori economie mondiali
Sette europee ai primi sette posti con però un solo paese dell’area euro (l’Olanda, settima). Fuori dalla top 10 la Germania (13° posto) e ancora più indietro potenze quali Gran Bretagna (21° posto), Stati Uniti (23° posto) e Giappone (24° posto). Male anche l’Italia al 27simo posto che paga l’arretratezza a livello di infrastrutture, l’elevata disoccupazione giovanile, nodo corruzione e una qualità scadente della scuola.
L’indice sulla crescita inclusiva si basa su tre pilastri: la crescita e lo sviluppo, tra cui la crescita del PIL, la partecipazione della forza lavoro e la produttività, e la speranza di vita. Il 51% dei 103 paesi per i quali sono disponibili dati ha visto punteggi in declino nel corso degli ultimi cinque anni.