Istat: fiducia imprese e consumatori peggiora a luglio. Nuova doccia fredda all’indomani dell’allarme Fmi

Battuta d’arresto a luglio per la fiducia dei consumatori e delle imprese in Italia. Una nuova doccia fredda che arriva all’indomani delle preoccupanti indicazioni arrivate dal Fondo Monetario internazionale (Fmi), secondo il quale senza un’accelerazione della crescita economica del Belpaese ci vorranno 20 anni per ridurre il tasso di disoccupazione e riportarlo ai livelli pre-crisi. Immediata la risposta del ministero dell’Economia che ha precisato in una nota: “la stima del Fmi è basata su una metodologia che non tiene conto delle riforme strutturali che già sono state introdotte e di quelle in corso di implementazione”. I dati sull’ andamento del mercato del lavoro degli ultimi mesi sembrano confermare l’impatto dell’azione congiunta delle riforme e della leva fiscale, con risultati migliori del aspettative”, hanno aggiunto dal Tesoro.
Fiducia consumatori cale e delude attese a luglio
Stando ai dati comunicati oggi dall’Istat l’indice del clima di fiducia dei consumatori scende a luglio a 106,5 dai 109,3 punti del mese di giugno (dato rivisto da 109,5 punti), deludendo anche le aspettative del mercato che indicava un dato pari a 109 punti. In flessione tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Nella nota odierna l’Istat sottolinea che “le variazioni più marcate si rilevano per il clima economico e per quello futuro, che passano rispettivamente a 127,9 da 138,6 punti e a 114,6 da 119,2 punti. Il clima personale e quello corrente diminuiscono in maniera più contenuta attestandosi rispettivamente, a 99,5 da 100 e a 101,7 da 103,3”.
Cala anche la fiducia imprese
Nessuna buona nuova giunge dalle imprese: a luglio l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane cala lievemente, passando a 104,3 da 104,7 punti di giugno. Nel dettaglio, sale a 110 da 109,2 il clima delle imprese dei servizi di mercato e a 106,5 da 105,9 quello delle imprese del commercio al dettaglio, mentre scende a 103,6 da 103,9 quello del settore manifatturiero e a 117,6 da 119,7 quello delle costruzioni.
Per avere nuove indicazioni sul clima di fiducia dei consumatori e delle imprese italiane bisognerà attendere il prossimo 28 agosto quando l’Istat diffonderà i nuovi dati.
Codacons: troppi dati altalenanti, ancora presto per parlare di ripresa
“I numeri forniti nelle ultime settimane dall’istituto di statistica, dai prezzi alle vendite all’industria, dimostrano come l’andamento dell’economia italiana sia particolarmente incerto – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – A segni positivi fanno seguito numeri negativi, in una alternanza che rende purtroppo prematuro parlare di ripresa certa per l’Italia. E il calo della fiducia dei consumatori è un dato ancor più preoccupante, perché si riflette sulla propensione futura agli acquisti da parte delle famiglie”.