Notizie Notizie Italia L’Istat conferma la crescita record dei prezzi al consumo

L’Istat conferma la crescita record dei prezzi al consumo

22 Febbraio 2008 11:27

L’Istat ha confermato la stima provvisoria sui prezzi al consumo, che in gennaio è stata pari allo 0,4%, per una variazione tendenziale annua al 2,9%, dal 2,6 per cento di dicembre. Si tratta del livello più alto dal 2001.


Il rialzo del tasso tendenziale – spiega lo stesso istituto di statistica in una nota – continua a riflettere l’accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi nel settore dei beni, legata alle persistenti tensioni sui prezzi dei prodotti energetici e agli aumenti dei prezzi nel comparto alimentare. Al netto della componente energetica e degli alimentari freschi, la crescita tendenziale dei prezzi al consumo a gennaio 2008 sarebbe pari al 2,%, in lieve aumento rispetto al mese precedente. Un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva, inoltre, dall’andamento dei prezzi dei servizi che, a gennaio, hanno evidenziato una risalita del loro profilo tendenziale”.
 
Nell’ultimo mese, il contributo maggiore è attribuibile al capitolo dei Trasporti, che, assieme a quello degli Alimentari e bevande analcoliche, spiega il 54 per cento del tasso di inflazione.

 


 
A livello di capitolo, gli incrementi congiunturali più rilevanti hanno interessato l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,5 per cento), le bevande alcoliche e tabacchi (+1,1 per cento), i mobili, articoli e servizi per la casa (+0,7 per cento) e i prodotti alimentari e bevande analcoliche e (+0,6 per cento). Variazioni nulle si sono verificate nei capitoli dell’Istruzione e dei servizi sanitari e spese per la salute; si sono registrate variazioni congiunturali negative nei capitoli comunicazioni (-0,7 per cento) e ricreazione, spettacoli e cultura (-0,6 per cento). I maggiori tassi tendenziali di crescita hanno interessato i capitoli dei trasporti (più 5,4 per cento), dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 4,5 per cento) e dell’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (più 4,0 per cento). Una variazione negativa si è avuta nel capitolo comunicazioni (meno 8,5 per cento).