Notizie ETF iShares porta in Italia i Factor ETF e un poker di ETF minimum volatility

iShares porta in Italia i Factor ETF e un poker di ETF minimum volatility

Pubblicato 25 Febbraio 2015 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

Wall Street BlackRockSelezionare i titoli guardando a singoli fattori con l’intento di fare meglio dei tradizionali indici a capitalizzazione. E’ l’obiettivo dei nuovi Factor ETF proposti da iShares e sbarcati settimana scorsa sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana. Le nuove proposte, che erano già presenti dallo scorso autunno a Londra e Francoforte, rientrano nella famiglia degli smart Beta, ossia che si rifanno a indici di strategia che si prefiggono di superare alcune delle inefficienze dei tradizionali indici a capitalizzazione. Strumenti sofisticati che permettono agli investitori di allargare lo spettro delle opportunità per prendere posizione sui mercati azionari.
La gamma dei Factor ETF si prefigge di offrire un accesso ai mercati azionari con esposizione mirata ad uno specifico fattore (value, quality, momentum e size/capitalizzazione) che storicamente ha registrato un rendimento ponderato per il rischio più elevato. Ognuno di questi fattori è pensato per assecondare una particolare visione specifica e rispondere quindi alla ricerca da parte degli investitori di esposizioni azionarie capaci di cogliere specifici driver di rischio-rendimento. I Factor ETF proposti da iShares sono in tutto 8 e consentono un accesso ai mercati azionari globali ed europei con una modalità di replica fisica ottimizzata e la capitalizzazione del dividendi all’interno del fondo.

Ecco come funzionano i Factor ETF
I Factor ETF sono pensati come strumenti da inserire all’interno di un ampio portafoglio per diversificarne il rischio complessivo oppure per un’esposizione di nicchia con l’obiettivo di incrementare la performance del portafoglio. Ad esempio i “Value factor” permettono un’esposizione ad un sottoinsieme dell’indice MSCI World o dell’indice MSCI Europe con la selezione dei titoli sottovalutati alla luce dei loro fondamentali. I componenti dell’indice di riferimento sono selezionati in base a tre indicatori principali equamente ponderati: confronto tra il prezzo di un titolo e i futuri utili stimati della società; il prezzo di un titolo di capitale rispetto al valore contabile della società; e infine il valore d’impresa rispetto al flusso di cassa operativo. Gli indici sottostanti contengono delle limitazioni a ponderazioni settoriali per limitare deviazioni significative dell’indice originario. Funzionamento simile per i “quality factor”, i cui componenti sono selezionati in base a tre indicatori equamente ponderati: assegnazione agli azionisti di un’alta percentuale degli utili realizzati, bassi livelli di debito e bassa variabilità anno su anno degli utili realizzati. Invece i “momentum factor” segue criteri di selezione mediante una strategia che identifica titoli azionari i cui prezzi sono saliti negli ultimi 6 e 12 mesi, contando su una continuazione dei rialzi anche in futuro. Infine i “size factor” si focalizzano su una selezione di titoli in base alla loro capitalizzazione di mercato con focus sui titoli di società a media capitalizzazione comprese nell’indice MSCI Europe o nell’MSCI World.

In Italia anche un poker di ETF minimum volatility
Contemporaneamente iShares ha quotato in Italia anche la propria gamma di fondi minimum volatility, adatti per gli investitori alla ricerca di esposizioni azionarie che presentino livelli di volatilità inferiori rispetto agli indici tradizionali. La strategia “Minimum Volatility” mira a selezionare dei sottoinsiemi di titoli con la volatilità dei rendimenti più bassa in termini assoluti, tenendo conto di criteri di diversificazione in termini di rischi. “Gli investitori si stanno evolvendo nella costruzione del proprio portafoglio, con esigenze sempre più distinte in termini di rischio e investimento – ha commentato Emanuele Bellingeri, responsabile iShares per l’Italia – . Questi fondi di fatto consentono agli investitori di costruire un portafoglio ampiamente diversificato e di scomporre le parti di alfa combinando le stesse per costruire portafogli più efficienti tramite l’attività di asset allocation. Ci troviamo di fronte ad una nuova era per quanto riguarda gli ETF e le previsioni per il futuro di questa industria continuano a essere estremamente positive”.