Ironia presidente Ucraina su guerra spiazza i mercati, Piazza Affari prova risalita. Banco BPM (+6%) e Bper in spolvero
Tentativo di rimbalzo per Piazza Affari. Il Ftse Mib, in calo del 2% ieri, segna dopo i primi scambi +0,7% a 26.602 punti. Tra i titoli di Piazza Affari in prima fila oggi Bper (+3,59% in area 2,05 euro) dopo che l’istituto emiliano ha firmato il contratto per l’acquisizione di Carige. Meglio fa Banco BPM (+6% a 3,75 euro) che rimane al centro delle voci di M&A.
Da monitorare anche Tim (+0,8%) che ha fornito un aggiornamento sul nuovo piano industriale. Sono state individuate 4 aree di business: Business Corporate (che include grandi clienti e PA, cloud, IoT, cybersecurity), Business consumer (fisso e mobile), Rete e TIM Brazil. I motori di crescita sono individuati nei segmenti Corporate (anche grazie ai progetti legati al PNRR) e TIM Brazil (grazie all`integrazione degli asset mobili di OI). La maggiore tlc italiana rimarca che prosegue l’analisi strategica relativa alla rete fissa, valutando anche un modello di separazione verticale. Non viene fatta menzione dei progressi nel processo di valutazione della proposta KKR.
A tenere banco sono ancora i timori di una possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha parlato ieri di una possibile invasione russa mercoledì e ha deciso di fare del 16 febbraio un giorno per l’unità nazionale ucraina. Successivamente un consigliere del capo dello staff di Zelenskiy ha precisato che le osservazioni dovrebbero essere interpretate come ironiche. Il presidente dell’Ucraina è un ex comico professionista. Intanto proseguono gli sforzi diplomatici per scongiurare la guerra con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che oggi si recherà a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin.
Sullo sfondo rimane il discorso banche centrali, con la Fed attesa a una serie di rialzi dei tassi per contrastare l’aumento dell’inflazione. Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha confermato ieri la sua posizione da falco e indica la necessità di contrastare l’inflazione con una politica monetaria più restrittiva.