Ormai non è più un’ipotesi. Col passare delle ore sta diventando sempre di più una certezza. L’Irlanda metterà da parte l’orgoglio: accetterà gli aiuti messi in campo dall’Unione Europea, dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca centrale europea. E’ il ministro delle finanze irlandese, Brian Lenihan, nel corso dell’audizione in Parlamento, a rompere gli indugi, annunciando che “Dublino potrebbe chiedere interventi di assistenza finanziaria per le banche del Paese una volta conclusi i negoziati con l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale”. Con una precisazione: sono ancora al vaglio varie opzioni.
Lenihan – riferisce l’agenzia Bloomberg – ha spiegato che una buona soluzione potrebbe prevedere che i fondi siano messi a disposizione senza tuttavia implicarne il necessario utilizzo da parte di Dublino e ha sottolineato come i colloqui siano mirati ad individuare una soluzione “duratura” ai problemi delle banche irlandesi. Che la strada fosse segnata è stato chiaro fin da stamattina.
Il governatore della Banca centrale irlandese, Patrick Honohan lo ha anticipato a chiare lettere: “l’Irlanda sta per accettare un prestito dalla Unione europea e dal Fondo Monetario internazionale che potrebbe ammontare a decine di miliardi di euro. L’intenzione e le aspettative sono, sia dalla loro parte che dalla mia, che i negoziati o le discussioni siano effettive e che via sia un prestito disponibile e utilizzabile se necessario”. Parlando alla rete televisiva statale Rte, Honohan aveva aggiunto: “Stiamo parlando di cifre significative … 10 miliardi? Sì, anche se in questa fase è impossibile essere precisi”.
L’euro è balzato a 1,3642 dollari immediatamente dopo la diffusione della stima del Governatore della Banca d’Irlanda che si aspetta un prestito da decine di miliardi di euro dall’Unione europea e dal Fmi. La quotazione è passata da 1,3582 dollari, immediatamente prima a 1,3656 nel giro di una decina di minuti. Contro lo yen l’euro è salito a 113,41 da 113,13 in apertura. Stabile il cross dollaro-yen a 83,14. Le tensioni si alleggeriscono anche sulle Borse, partite positive, stanno via via consolidando i rialzi in vista dei dettagli sul piano di salvataggio dell’economia irlandese.
Con i 100 miliardi di euro, di cui si parla, il salvataggio non sarà semplice. In questo momento non è ancora noto come questi fondi saranno ripartiti: se saranno destinati al sistema bancario oppure se saranno versati anche nelle casse dello Stato irlandese appesantiti da un deficit del 32%, che sarebbe del 12% se non ci fosse stata l’emoraggia di fondi diretta a scongiurare la bancarotta degli istituti di credito. Il salvataggio delle disastrate banche dell’Irlanda continuerà a farsi sentire sul deficit di bilancio del paese, confermandolo al 32,3% del Pil quest’anno, secondo le stime dell’Ocse, anche se già dal 2011 Dublino riuscirà a tagliarlo al 9,5%.
Nel suo Outlook economico semestrale l’organizzazione di Parigi prevede che la ripresa economica in corso nella maggior parte dei Paesi Ocse non verrà, infatti, agganciata dai Paesi europei in difficoltà, come l’Irlanda, che dovrebbe chiudere l’anno con un Pil a -0,2%, per poi tornare a crescere nel 2011 all’1,5%.