L’Irlanda ancora nell’occhio del ciclone: i dubbi della Bce sul pacchetto di salvataggio
E’ ancora l’Irlanda a restare nell’occhio del ciclone. Del mercato e degli speculatori. La Banca Centrale Europea ha espresso “serie preoccupazioni” sul pacchetto di salvataggio da 85 miliardi di euro concesso a Dublino perché potrebbe influire negativamente sulla facoltà dell’istituto di fornire ulteriori aiuti finanziari ai Paesi di Eurolandia in difficoltà. In un opinion paper pubblicato sul proprio sito, l’Eurotower denuncia che la legge per il salvataggio dell’Irlanda potrebbe minacciare il diritto della Bce di scegliere il collaterale per coprire i prestiti erogati.
“La Bce ha serie preoccupazioni sul fatto che la bozza di legge abbia insufficienti basi legali su una serie di questioni critiche per l’Eurosistema”. Ad esempio “l’ambito dei diritti delle banche centrali sul collaterale fornito come garanzia a fronte della liquidità fornita come assistenza d’emergenza”, si legge nell’opinion paper, datato 17 dicembre. Inoltre, secondo l’Eurotower, i poteri concessi al ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan, dalla bozza di legge “interferiscono in modo significativo” con i diritti degli azionisti e creditori degli istituti finanziari.
L’Istituto Centrale quindi “chiede ulteriori chiarimenti in modo che i diritti delle banche centrali e della Bce, come creditori degli istituti finanziari, non vengano minati”. Venerdì scorso il Fondo monetario internazionale in un rapporto che fa seguito alla richiesta di prestito avanzata da Dublino aveva segnalato che il governo irlandese potrebbe non riuscire a rimborsare il prestito di salvataggio e che l’Irlanda non riuscirà a centrare l’obiettivo di ridurre il deficit al 3% del Pil entro il 2015, se non apporterà ulteriori tagli alla spesa o individuerà nuovi modi per aumentare le entrate fiscali.
Secondo il Fmi “ci sono rischi significativi che potrebbero influire sulla capaciàè dell’Irlanda di rimborsare il Fondo”. Gli economisti del Fondo hanno messo anche in evidenza come “l’esplosione disordinata” di pressioni finanziarie in Irlanda potrebbe avere conseguenze dannose per Spagna, Grecia e Portogallo e avere un impatto anche su Stati Uniti e Gran Bretagna. “Il rischio contagio dell’Irlanda è rilevante”, si legge nel rapporto del Fmi, “questo rischio aumenta soprattutto a causa della percezione del mercato che le vulnerabilità dell’Irlanda sono simili a quelle di altre economie periferiche dell’euro-area”.
Chi non ha dubbi in tal senso è l’Ocse che stamattina ha avvertito che l’economia spagnola “sta lentamente riemergendo da una profonda recessione, che avrà effetti di lunga durata” e per ritrovare l’equilibrio avrà bisogno di “un ampliamento e un approfondimento degli attuali sforzi”. L’Ocse in un rapporto sulle condizioni economiche del Paese, sottolinea in particolare il forte aumento della disoccupazione nel paese iberico.