Ipo Rottapharm: famiglia Rovati porta la Saugella in Borsa, fino a 500 mln per acquisizioni
Farmaci e personal healtcare targati Rottapharm fanno rotta verso Piazza Affari con l’intento di implementare la crescita del gruppo anche attraverso nuove acquisizioni. La quotazione a Piazza Affari doterà infatti Rottapharm di nuove munizioni da giocarsi in ambito di M&A già quest’anno con 5 dossier sul tavolo della famiglia Rovati. Con l’Ipo la controllate Fidim, al 100% partecipata della famiglia Rovati, venderà tra il 25 e il 30% del capitale con introiti previsti fino a 621 mln di euro da destinarsi in parte al rimborso di debiti bancari e in parte alla strategia di sviluppo.
Rottapharm fa capo al gruppo Rottapharm Madaus attivo in Italia e a livello internazionale nella ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci e prodotti per il benessere e la cura della persona.
Da Ipo nuove risorse per taglio debito e acquisizioni
“I proventi dell’Ipo saranno tra 406 e 621 milioni di euro e tolta la quota che sarà destinata al rimborso del debito bancario avremo circa 90 mln di euro per lo sviluppo del nostro business che si aggiungono agli 80 mln di cassa”, ha detto Luca Rovati, presidente e amministratore delegato di Rottapharm | Madaus, nel corso della presentazione alla stampa dell’Ipo partita il 2 luglio e che dovrebbe portare la società monzese al debutto sul listino milanese il prossimo 16 luglio.
“I proventi dell’Ipo saranno tra 406 e 621 milioni di euro e tolta la quota che sarà destinata al rimborso del debito bancario avremo circa 90 mln di euro per lo sviluppo del nostro business che si aggiungono agli 80 mln di cassa”, ha detto Luca Rovati, presidente e amministratore delegato di Rottapharm | Madaus, nel corso della presentazione alla stampa dell’Ipo partita il 2 luglio e che dovrebbe portare la società monzese al debutto sul listino milanese il prossimo 16 luglio.
Complessivi 170 mln di disponibilità a cui si aggiunge la possibilità di aumentare la leva finanziaria. “Il debito è solo 1,5 volte l’ebitda – ha sottolineato Rovati – e quindi c’è spazio per aumentare la leva con il totale delle disponibilità potenziali che arriva quindi fino a 500 mln di euro”.
Cinque dossier aperti per acquisizioni in Europa e Asia
Quattro in Europa e uno in Estremo Oriente. Sono complessivamente cinque i dossier a cui sta lavorando Rottapharm per possibili acquisizioni/partnership. Luca Rovati ha rimarcato che il gruppo conta di concludere almeno 1-2 acquisizioni entro la fine dell’anno. “Un dossier ci permetterebbe di entrare in un mercato europeo dove attualmente non siamo presenti (tra i principali mercati dell’Europa occidentale Rottapharm non è presente solo nel Regno Unito, ndr), altri tre sono relativi all’acquisto di prodotti in Europa meridionale e un’altro a livello paneuropeo”, ha specificato Luca Rovati. In Asia invece si sta lavorando a una possibile partnership in un Paese dell’Estremo Oriente.
Quattro in Europa e uno in Estremo Oriente. Sono complessivamente cinque i dossier a cui sta lavorando Rottapharm per possibili acquisizioni/partnership. Luca Rovati ha rimarcato che il gruppo conta di concludere almeno 1-2 acquisizioni entro la fine dell’anno. “Un dossier ci permetterebbe di entrare in un mercato europeo dove attualmente non siamo presenti (tra i principali mercati dell’Europa occidentale Rottapharm non è presente solo nel Regno Unito, ndr), altri tre sono relativi all’acquisto di prodotti in Europa meridionale e un’altro a livello paneuropeo”, ha specificato Luca Rovati. In Asia invece si sta lavorando a una possibile partnership in un Paese dell’Estremo Oriente.
“Dalla ricerca abbiamo già adeguate risorse per sostenere il nostro sviluppo – ha aggiunto l’ad – a questo si aggiunge la sponda di acquisizioni di prodotti da grandi aziende sull’esempio dello Zyma da Norvatis lo scorso anno”. Rottapharm punta a mantenere un ritmo di 5 nuovi prodotti l’anno con il 4% del fatturato dedicato alla Ricerca & Sviluppo.
Sul fronte dividendi, Rottapharm intende arrivare a remunerare gli azionisti con payout in linea con quello medio del settore healthcare.
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