Ipo boom in Cina per il big mondiale dei container Cosco
Per Shanghai si profila lo stop più lungo del 2007, ma sul listino cinese non mancano le sorprese positive. E’ il caso oggi di Cosco Holdings, il più grande operatore del settore della movimentazione e del trasporto di container dell’intera Asia, quotatosi nella notte e le cui azioni hanno raddoppiato il loro valore nel giorno del debutto raggiungendo un massimo di 17,15 yuan.
Per l’indice di riferimento per i mercati azionari cinesi, il Csi 300, è stata invece una nuova giornata di passione, con una flessione che nel momento in cui si scrive si è ridotta allo 0,3% dopo aver raggiunto l’1,5% in una sessione estremamente volatile. A circa un’ora dalla chiusura si potrebbe così assistere alla terza seduta consecutiva di ribasso, per una discesa che è la più prolungata dell’indice da inizio anno, data dalla quale il paniere ha comunque messo a segno un incremento dell’88 per cento.
I segnali di debolezza legati alla supposta sopravvalutazione dei listini cinesi, dove il rapporto prezzo utili supera il valore di 40, sono comunque controbilanciati dall’interesse degli investitori per le aziende ad alto potenziale di crescita. Per Cosco ad esempio la richiesta è stata pari a 1,63 trilioni di yuan, ossia 100 volta l’offerta. Numeri che fanno impallidire gli 1,46 trilioni di rischieste avanzate in maggio per l’Ipo di Bank of Communications. Ma la storia borsistica di Cosco era già nota ai frequentatori della borsa di Hong Kong, dove il titolo è quotato dal 2005 con una performance che dal collocamento è prossima al 100%.
Cosco possiede 130 porta container con una capacità di quasi 400mila container e si contende con China Shipping il primato per l’esportazione in Europa e negli Stati Uniti dei prodotti cinesi. Un business in crescita esplosiva, tanto che dal 2001 i cointainer movimentati nei porti cinesi sono praticamente triplicati.