L’investment banking Usa parla giapponese: in campo Nomura e Mitsubishi Ufj
Il Giappone si muove in soccorso degli ex gioielli di Wall Street. Giungono infatti dal Sol Levante i capitali freschi destinati da un lato a ridare fiato alle casse di Morgan Stanley e dall’altro a rendere meno problematica la liquidazione degli asset dell’ormai fallita Lehman Brothers. A dispetto delle attese a intervenire non sono dunque i fondi sovrani mediorientali o cinesi, ma due tradizionali colossi della finanza nipponica: l’investment bank Nomura e il gruppo finanziaria Mitsubishi Ufj.
Nomura Holdings ha reso noto che acquisirà le attività nell’Asia Pacifico di Lehman Brothers. che includono anche quelle in Giappone e Australia. L’accordo riguarda circa 3mila dipendenti della fallita banca d’affari americana. Attualmente non si conoscono i dettagli finanziari dell’accordo raggiunto tra Nomura e PricewaterhouseCoopers, la società di consulenza cui spetta il compito di valorizzare gli asset di Lehman. Indiscrezioni vorrebbero però i fari della banca d’affari nipponica puntati anche sulle attività europee di investment banking di Lehman.
Mitsubishi UFJ ha invece confermato con un comunicato l’esistenza di un piano per raggiungere un’alleanza strategica con Morgan Stanley. Punto saliente del progetto, già formalizzato in una lettera d’intenti, è il piano di acquisizione da parte del gruppo giapponese di una quota compresa tra il 10 e il 20% di Morgan Stanley. Il titolo di quella che fino a ieri era una delle ultime due investment bank indipendenti di Wall Street (stamattina la Fed ha reso noto il cambiamento di status in holding bancarie), segna in scia alla notizia un progresso superiore ai 10 punti percentuali, con l’azione che ha ripreso area 30 dollari.