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Investire nel mattone sì, ma con cautela

26 Febbraio 2007 12:04

Scoppia o non scoppia la bolla nel settore immobiliare? Un quesito che si pongono in molti. Dopo aver attirato l’interesse di un numero sempre crescente di investitori, il mattone sembra aver messo la retromarcia. Al momento è, infatti, in atto una fase di rallentamento graduale della crescita delle quotazioni e per questo motivo ogni investimento deve essere investimento oculato e valutato in un’ottica di medio lungo termine. In base a questo quadro, l’Ufficio Studi Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita delle quotazioni degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dagli inizi del 2001 fino al primo semestre del 2006 per aiutare gli investitori a fare la “scelta vincente”.


Uno dei primi elementi di riflessione sono i prezzi. Una situazione che vede da un lato, una riduzione dei rendimenti medi lordi condizionata dal fatto che il mercato dei prezzi ha registrato ancora una crescita e dall’atra, il mercato delle locazioni è rimasto pressoché invariato con in certi casi dei ribassi. L’analisi sulle dieci grandi città italiane condotta da Tecnocasa ha delineato uno scenario di sostanziale stabilità dei canoni di locazione dei bilocali (+0.3%) ed una flessione per quelli dei trilocali (-0.2%). Se poi lo studio si sposta sui rendimenti di alcune città italiane è risultato che le migliori performance si concentrano nelle aree periferiche e semicentrali mentre nelle zone centrali l’immobile sembra rendere meno.


Ma le varianti che pesano su ogni singolo investimento non finiscono qui. Se si ha una cifra consistente da investire si potrebbe puntare a un’operazione di frazionamento: si acquista un immobile di grandi dimensioni che verrà poi ristrutturato e suddiviso in seguito in “porzioni” di abitazioni minori.
Anche la composizione della famiglia ha un peso rilevante: il quadro attuale vede in calo i componenti di ogni singolo nucleo familiare sta diminuendo, mentre sono in aumento il numero di single. Il mercato immobiliare ha registrato queste tendenze e si è messo in moto in questa direzione per adeguare le offerte di immobili: più piccoli e adatti alle esigenze di questi potenziali acquirenti o affittuari.
Una tipologia di abitazioni che potrebbe sposare alla perfezione le esigenze di un investitore interessato a comperare un immobile da affittare a studenti in città prettamente universitarie. Se si opta per questa soluzione, l’immobile sarà inevitabilmente ubicato in una zona prossima alle sedi universitarie oppure vicino a importanti collegamenti come le fermate della metropolitana oppure le stazioni dei treni o degli autobus. Ma c’è un altro elemento da non trascurare: sia a Roma sia a Milano la tendenza delle università è quella di realizzare dei campus con degli alloggi creati ad hoc per gli studenti.


Investire in città potrebbe essere un’altra strada possibile. In molte metropoli, infatti, sono in fase di realizzazione importanti interventi urbanistici, volti a cambiare l’aspetto urbano di intere aree. Ma non solo. Una forte attrazione potrebbe essere giocata, per esempio, dall’apertura di una stazione della metropolitana che offre una buona probabilità di rivalutazione dell’investimento (in particolare nelle zone più periferiche che migliorano notevolmente i collegamenti con quelle più centrali).


Un altro valido investimento sono i box: le immobilizzazione sono più ridotte ed è molto più semplice e meno impegnativo da gestire rispetto ad una locazione classica. Bisogna però scegliere con attenzione la zona, prediligendo ovviamente quelle che hanno difficoltà di parcheggio. Inoltre, non va tralasciato il fatto che le aree di sviluppo edilizio hanno già in dotazione il box e che nelle grandi città sono in corso interventi per la costruzione di box e posti auto.