Investimenti: affari in Borsa? Sì, ma con prudenza
Affari in Borsa? Sì, ma con prudenza. “Nella nostra esperienza come trader istituzionali ed analisti finanziari siamo giunti alla conclusione che le singole metodologie di analisi prese a comparti stagni non portino risultati soddisfacenti nel medio e nel lungo periodo”. Esordisce così Giovanni Cuniberti, associato NAFOP, per mettere in guardia gli investitori dai rischi che incombono sulle Borse.
“Abbiamo pertanto deciso di unire le nostre competenze e creare un processo strutturato di Analisi Integrata che coniughi variabili macroeconomiche, fondamentali, tecniche e dei volumi – prosegue – . Partiamo così da un’approfondita analisi Macroeconomica, analizzando variabili significative che permettano di identificare i punti di svolta del mercato”.
E una volta individuate le caratteristiche del contesto il suo consiglio è quello di scendere più nel dettaglio, andando alla ricerca di quelle società – anche small e medium cap – che dal punto di vista fondamentale possano garantire solidità e prospettive di crescita. Il tutto poi deve essere integrato con un’attenta analisi grafica e con l’innovativa analisi dei volumi, che permette di capire quali siano le scelte delle “mani forti” che comandano i listini.
“Lo studio dei volumi delle 600 azioni dello Stoxx600 permette di analizzare le rotazioni settoriali fornendo indicazioni fondamentali per lo stock picking ed il market timing – prosegue Cuniberti – . La gestione di portafoglio che deriva dall’Analisi Integrata è frutto di scelte ponderate ed analisi mirate, derivanti da studi approfonditi non solo in ambito azionario ma anche obbligazionario”.
Passando allo scenario attuale, al momento a suo avviso è fondamentale notare come non ci siano segnali di inversione delle dinamiche di crescita in atto da più di un anno, nonostante dati macro in costante miglioramento. “Questo non significa che non vi saranno ritracciamenti, ma al momento ogni storno può essere una valida occasione d’acquisto – avverte l’associato Nafop – . I dati relativi al mercato del lavoro Statunitense hanno fornito per la prima volta un’indicazione di crescita che, sebbene leggermente al di sotto delle aspettative, rimane comunque importante per rimettere in moto in maniera più decisa il circolo virtuoso: maggiore occupazione-maggiori consumi-maggiore occupazione che sta alla base di ogni fase di auto sostentamento della crescita economica”.
Infine – conclude Cuniberti – l’area Euro è ovviamente meno reattiva rispetto ad Usa e mercati emergenti; sarà da monitorare l’applicazione dell’exit strategy, che al momento non preoccupa e non ha impatti sul mercato. Ogni portafoglio quindi non potrà esimersi da una buona diversificazione che rimane lo strumento migliore per ridurre il rischio e sovraperformare il mercato.