Notizie Notizie Italia Barclays sulle banche: Intesa Sanpaolo e Unicredit le preferite, una delle due strappa un +13% di target

Barclays sulle banche: Intesa Sanpaolo e Unicredit le preferite, una delle due strappa un +13% di target

17 Aprile 2025 10:20

Barclays rimane costruttiva sulle banche di Piazza Affari e ritocca, sia al rialzo che al ribasso, i prezzi obiettivo su alcuni dei maggiori istituti in attesa dei riscontri del primo trimestre in arrivo tra qualche settimana.

Barclays vede Pil Italia piatto, ma banche non andranno Ko

In un report dedicato alle banche italiane gli esperti di Barclays si concentrano sulla valutazione del settore in vista dei risultati del primo trimestre in arrivo nella prima parte di maggio., IL focus è soprattutto sulla qualità degli attivi. Nonostante un contesto di tassi in calo e incertezze macroeconomiche, inclusi rischi da dazi e un Pil italiano piatto nel 2025, Barclays mantiene una visione positiva sul settore bancario europeo, con l’Italia in primo piano.

In relazione alla qualità degli attivi, Barclays modella diverse traiettorie di deterioramento dei prestiti performing in crediti deteriorati (Npl). Storicamente, il tasso medio di influsso nei Npl è stato del 2%, mentre la previsione per il 2025 è dell’1%. Anche nello scenario peggiore, le banche italiane manterrebbero un ROTE medio sopra il 10%.

Redditività, M&A e preview primo trimestre

Il report curato da Paola Sabbione indica come le banche italiane mostrino ancora buoni rendimenti attesi sul capitale con Rote medio al 12,9% nel 2026. Intesa Sanpaolo è il titolo preferito da Barclays per la combinazione tra valutazione attraente e resilienza degli utili.

Il primo trimestre dovrebbe evidenziare un calo del margine di interesse netto del -4,4% dovuto a un giorno lavorativo in meno e al calo dell’Euribor. Le commissioni invece dovrebbero salire del +4% t/t per fattori stagionali. “I risultati dovrebbero essere solidi nel complesso, ma la direzione del mercato dipenderà dalle prospettive su distribuzione e guidance”, argomenta la casa d’affari britannica.

C’è poi il capitolo M&A con l’Ops di Unicredit su Bpm e quella di Mps su Mediobanca, così come la partita su Generali, in grado di influenzare il sentiment e il prezzo dei titoli, soprattutto per le banche coinvolte.

Nuovi target per Unicredit, Intesa e Mps

Per il 2025E/2026 Barclays ha rivisto al ribasso l’Eps in media del 2% per le banche sotto copertura, in scia alla revisione del Pil italiano (previsto piatto) e a una crescita dei prestiti più moderata.

A detta degli analisti Unicredit dovrebbe sorprendere positivamente sui risultati trimestrali; Intesa, come detto, resta la scelta principale per resilienza e gestione patrimoniale; Mediobanca e Bpm sono invece quelle più influenzate dalle dinamiche M&A.

Nel dettaglio i cambi di target price riguardano Intesa Sanpaolo con un aumento del target price da 4,80 a 4,90 (+2%), mantenendo un rating overweight grazie alla sua resilienza degli utili, forte business nel wealth management e un solido profilo di distribuzione dei dividendi.

Rialzo più consistente del target per UniCredit, da 50 a 56,30 euro, con un incremento del +13%, mantenendo il rating overweight in virtù dei solidi conti attesi e del potenziale catalizzatore rappresentato dall’operazione straordinaria sull’offerta a Bpm.

Su Mps mantenuto il rating equalweight con target price limato leggermente da €7,40 a €7,10, con una variazione negativa del -4%. Il taglio riflette un contesto più cauto su redditività e qualità degli attivi.

Nessuna variazione su Mediobanca (rating equalweight e target price invariato a €16,40) e Bpm (rating overweight e target price a €10,60). Infine Credem (rating Equal Weight) con target price giù da €11,70 a €10,90 (pari a -7%) in virtù della maggiore sensibilità della banca al calo dell’Euribor e a un margine di interesse netto in contrazione.