Intesa Sanpaolo si chiama fuori da salvataggi MPS e Carige, Messina promette conti 2018 convincenti e taglio NPL
Il prossimo 5 febbraio Intesa Sanpaolo toglierà i veli dai conti 2018 e l’amministratore delegato Carlo Messina promette che i risconti annuali confermeranno la capacità del gruppo di continuare a generare reddito e pagare dividendi. “I risultati dimostreranno la forza della nostra banca”, ha detto Messina a margine di un evento organizzato oggi a Milano dalla banca per dettagliare obiettivi raggiunti e nuovi progetti per il sociale, la cultura e l’ambiente.
Verso accelerazione su riduzione Npl
Il numero uno della maggiore banca italiana ha spaziato a 360 gradi sui progetti di Intesa con in primo luogo la voglia di accelerare sul derisking assottigliando ulteriormente l’incidenza dello stock di Npl. “E’ una priorità della banca – ha detto Messina a margine dell’evento odierno – e nonostante siamo tornati a livelli pre-crisi, intendiamo fare ancora di più sugli Npl”. Le ultime indiscrezioni riportate da Bloomberg vedono il gruppo bancario al lavoro per la cessione di un pacchetto di crediti deteriorati per un valore nominale di circa 2 miliardi di euro anche se la banca non avrebbe ancora deciso l’ammontare di crediti deteriorati da cedere. Nel dettaglio si tratterebbe crediti Unlikely to Pay (UtP), ossia inadempienze probabili.
Gli analisti di Fidentiis, che hanno rating Buy su Intesa con prezzo obiettivo a 2,7 euro, ritengono che l’NPE ratio lordo della banca migliorerebbe di circa 40 punti base in caso di vendita di NPL per 2 miliardi di euro.
Il piano di Intesa prevede al 2021 la riduzione dello stock di Npl al 6% del totale rispetto al 9,2% risultante alla fine del terzo trimestre 2018.
Intesa si chiama fuori da salvataggi banche in crisi
Come già affermato la scorsa settimana, il ceo di Intesa si mostra categorico relativamente ai dossier attualmente aperti. La banca, che lo scorso anno ha inglobato le due banche venete in crisi (Veneto Banca e Popolare Vicenza) non interverrà su Carige così come su altri istituti in difficoltà. “Assolutamente no”, ha tagliato corto Messina a una domanda su un possibile intervento di Intesa Sanpaolo. Il banchiere ha poi rimarcato come Intesa sia tra gli istituti più apprezzati sui mercati internazionali e “non avrebbe bisogno di azionisti stabili, ma le Fondazioni nel capitale sono un nostro punto di forza assoluto e pagare molti dividendi alle fondazioni significa anche consentire loro di fare erogazioni sul territorio e agire da motori dell’economia sociale”.
Infine Messina si è impegnato sul fronte esuberi, promettendo che le 4 mila persone in eccesso saranno riassorbite dalla banca (dei 5mila in esubero sono stati ric0llocati mille). Già nel precedente piano d’impresa i 5mila esuberi erano stati riassorbiti.
La banca si impegna a formare 5mila giovani in tre anni
A un anno dall’annuncio del Piano di Impresa 2018-2021, Intesa Sanpaolo oggi ha organizzato un incontro con la partecipazione di personalità nazionali e internazionali del mondo dell’economia, del terzo settore, della cultura per fare un primo bilancio sui risultati raggiunti e presentare nuovi progetti, tra i quali l’impegno concreto per favorire l’occupazione giovanile e l’accesso allo studio.
“Abbiamo posto al centro del Piano di Impresa la nostra vocazione a concorrere alla crescita culturale, sociale e civile del Paese – asserisce Carlo Messina, ceo e Consigliere Delegato Intesa Sanpaolo – . Siamo convinti che lo sviluppo di un’economia è intimamente legato ai livelli di educazione, in particolare delle generazioni più giovani, alla coesione sociale, alle dinamiche circolari del ciclo produttivo. Un contesto globale più incerto e frammentato spinge le comunità a guardare alle imprese private affinché queste si facciano carico delle sfide sociali oltre che economiche. Lo afferma il principale investitore privato al mondo, BlackRock, oggi presente con il presidente Rob Kapito che ci ha onorato della sua partecipazione. Per Intesa Sanpaolo essere riferimento per le comunità dove opera in chiave di crescita solidale è elemento fondativo dalla nascita, cinquecento anni fa, delle fondazioni caritative origine del nostro Gruppo. Oggi confermiamo la centralità dei nostri progetti lanciando nuove iniziative volte ai giovani, alla loro educazione, alla loro formazione. Creare le condizioni per generare nuova occupazione è la priorità per il rilancio del nostro Paese”.
Intesa Sanpaolo vuole favorire l’occupazione giovanile nel Paese e ovviare allo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Il Gruppo ha avviato una collaborazione con Generation, l’iniziativa globale non profit creata da McKinsey & Company nel 2015 con l’obiettivo di contribuire a ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile. Il progetto è finalizzato a formare circa 5 mila giovani nei prossimi 3 anni e ad accompagnarli nel mondo del lavoro con un approccio pragmatico, che mette in relazione la domanda di competenze, le professionalità richieste dalle imprese e le aree geografiche che presentano un elevato numero di disoccupati.