Ftse Mib all’attacco dei 20mila. Settimana decisiva tra Fed, valanga di dati Usa, PIL e trimestrali
Al via una settimana chiave per il Ftse Mib e sui mercati in generale. Attesa una raffica di dati macro e trimestrali che potrebbe diventare ancora più consistente considerando la possibile pubblicazione dei dati non usciti nelle scorse settimane a causa dello shutdown.
Ftse Mib reduce da poker di settimane in rialzo, +8% ytd
Il Ftse Mib si affaccia alla nuova ottava reduce da un filotto di quattro settimane consecutive intonate al rialzo che hanno portato a un saldo positivo da inizio anno di oltre +8% e l’indice guida sui massimi da metà ottobre. Risultano ormai a portata di mano i 20mila punti che l’indice non vede dalla prima metà di ottobre. In sostanza nelle prime 18 sedute dell’anno l’indice della 40 maggiori blue chip tricolori è riuscito a recuperare circa metà del terreno perso nel 2018 (chiuso in ribasso del 16,15%) “nonostante lo scenario negli ultimi 25 giorni non è sostanzialmente mutato” – sottolinea Pietro Di Lorenzo, fondatore e amministratore di SOS Trader – . Importanti indicazioni sulla tenuta dei mercati si potrebbero avere con l’appuntamento di mercoledì con la Federal Reserve (che dovrebbe dare indicazioni sula politica monetaria Usa nel 2019) e con la stagione delle trimestrali che entra nel vivo”.
Fed, raffica di trimestrali, PIL Usa e payrolls
Oggi attesi i conti di Caterpillar e Whirlpool. Domani test ancora più probante con Apple che dirà quanto effettivamente la debole domanda cinese di iPhone abbia impattato sui conti dell’ultimo quarter del 2018. Sempre domani attesi i conti di Canon, Ebay, Harley-Davidson e Pfizer. Mercoledì quelli di Alibaba, At&T, Facebook, Invesco, Mcdonald’s, Microsoft, Nasdaq, Nintendo, Paypal Holdings, Tinexta e Visa. Giovedì toccherà all’altra big cap Amazon.Com, insieme a General Electric, Manpowergroup, Mastercard e Nokia Corporation. Infine venerdì i conti di Chevron, Exxon Mobil, Honda Motor, Honeywell International, Merck e Sony.
Sul fronte macro riflettori puntati negli Stati Uniti in primo luogo sulla riunione della Federal Reserve, che dovrebbe confermare il nuovo corso di “pazienza e flessibilità” annunciato a inizio anno da Powell. La Fed sarà preceduta lo stesso giorno (30 gennaio) dal Pil quarto trimestre; secondo il Wall Street Journal i membri del FOMC starebbero ragionando su di un rallentamento nel percorso di riduzione del bilancio o una sua fine anticipata. “Si tratta di una voce che, se confermata nei prossimi mesi, rappresenterebbe un cambio di rotta particolarmente significativo per la politica monetaria della Fed, con ripercussioni positive sui risky asset e di deprezzamento per il dollaro”, rimarcano gli esperti di MPS Capital Service.
Infine venerdì 1 febbraio le non farm payrolls di gennaio che potrebbero essere impattate in negativo dallo shutdown.
Test Pil anche per l’Europa. Nuovo voto su Brexit
In Europa settimana altrettanto importante con i dati sul PIL, disoccupazione, inflazione e indici pmi manifatturieri. I dati Eurostat sul PIL dovrebbero confermare il rallentamento in atto con un +0,2% t/t nel quarto trimestre.
Volgendo lo sguardo oltremanica la settimana vedrà il voto a a Westminster per il piano B di Theresa May sulla Brexit.
Pil dirà se Italia è in recessione, focus su maxi asta BTP
Il mese di gennaio finirà per l’Italia con la prova del nove del PIL relativo al quarto trimestre, che se negativo sancirà la caduta ufficiale in recessione tecnica del paese. Le attese non sono positive e l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo indica un -0,1% t/t per il Pil.
Focus anche sulle ultime aste di titoli di Stato del mese. Domani in offerta Bot semestrali per 6,5 miliardi. Poi il 30 gennaio la corposa ultima asta del mese con il Tesoro che offrirà Btp e CCTeu per massimi 8 miliardi. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso i dettagli dell’emissione dei Titoli di Stato a Medio-Lungo Termine in programma il 30 gennaio. Nel dettaglio sarà effettuata un’asta di due Btp con le seguenti caratteristiche: Btp decennale con scadenza dicembre 2028 e cedola annuale del 2,8% per un importo compreso tra un minimo di 2 miliardi e un massimo di 2,5 miliardi. Ammontare compreso tra 2,25 e 2,75 miliardi per il Btp a 5 anni (scadenza ottobre 2023) con cedola 2,45%. Infine prevista l’emissione anche di CCTeu con scadenza gennaio 2025 per 2,25-2,75 miliardi.