Notizie Notizie Italia Intesa Sanpaolo apre il valzer delle trimestrali: view degli analisti sul 1° trimestre. Messina marca stretto Orcel su Generali

Intesa Sanpaolo apre il valzer delle trimestrali: view degli analisti sul 1° trimestre. Messina marca stretto Orcel su Generali

5 Maggio 2025 11:18

Inizia una settimana clou per le banche a Piazza Affari. Parte infatti la nuova tornata di trimestrali bancarie. Intesa Sanpaolo sarà la prima banca a svelare i numeri del primo trimestre domani 6 maggio. Sempre domani toccherà a Finecobank e Popolare Sondrio, mentre mercoledì sarà il turno di Banco Bpm e Bper, entrambe coinvolte nel risiko bancario (la prima sotto Ops di Unicredit e la seconda che invece ha lanciato un’Ops su Sondrio). Giovedì invece toccherà a Mps e Mediobanca.

Per i conti della seconda forza bancaria italiana, Unicredit, bisognerà invece attendere lunedì prossimo con il cda che è stato posticipato dal 6 maggio indicato inizialmente a domenica 10 maggio.

Intesa alla prova dei conti: ecco cosa si attendono gli analisti

Intesa è reduce dal 2024 record con utili per 8,7 miliardi e dovrà fare i conti quest’anno con tassi di interesse più bassi e quindi la necessità di trovare contromisure al calo del margine d’interesse netto. La maggiore banca italiana dovrebbe aver chiuso i primi tre mesi dell’anno con profitti netti rettificati per 2,47 miliardi stando al consensus Bloomberg, mentre i ricavi sono visti a 6,7 miliardi.

Equita indica un moderato arretramento del margine d’interesse netto (NII) del 4% su base trimestrale e del 7% a/a. “Il progressivo calo sequenziale dell’NII è legato a dinamica dei tassi di riferimento (Euribor 3M -44bps t/t), effetto calendario negativo e attesa di volumi sostanzialmente flattish”, spiega la sim milanese. Le commissioni sono attese mantenere una traiettoria di crescita “mid/high single digit”, mentre la contribuzione da assicurazione sostanzialmente stabile su base annua con maggiori ricavi da trading, supportati del calo dei tassi di mercato. Il trimestre dovrebbe confermare la buona disciplina sui costi da parte di Intesa, con un cost/income atteso da Equita sotto il 40%.

A livello di capitale, il CET1 è visto attestarsi in area 13% dal 13,3% di fine 2024.

Banca Akros si attende invece che Intesa riporti un utile netto di 2.392 milioni di euro (+4% a/a, +60% t/t)e la pressione al ribasso sul NII (-8% a/a) non completamente compensata da commissioni più elevate (+6% a/a) e reddito da negoziazione (stimato a 155 milioni di euro rispetto a 81 milioni di euro nel 1° trimestre 2024).

Nessuna sorpresa attesa sul fronte guidance 2025. La banca dovrebbe confermare l’indicazione di un profitto “significativamente superiore a 9 miliardi. Nel corso dell’anno i minori tassi rischiano di pesare, come detto, sul margine d’interesse.

Risiko sullo sfondo

Intesa Sanpaolo continua a mantenersi fuori dai giochi forte del suo ruolo di prima potenza in Italia con una quota di mercato del 21% che complica eventuali piani di M&A a causa dei vincoli antitrust. Dopo la conferma di Carlo Messina alla guida del gruppo per altri tre anni, il mercato si chiede se Intesa Sanpaolo batterà un colpo nel risiko bancario. Come detto, deve fare i conti con vincoli antitrust, ma il ridisegno in atto nel panorama del credito tricolore non lascia certo indifferente il suo banchiere più navigato. “Vogliamo essere lontani dalla confusione che c’è sul mercato”, ha detto negli scorsi mesi il ceo di Intesa facendo capire che un’intervento non è all’ordine del giorno. E anche a margine dell’assemblea che lo ha confermato per il suo quinto mandato il ceo ha ribadito questa posizione.

Gli ultimi sviluppi, con la partita Generali più che mai aperta con Mediobanca intenzionata a lasciare il suo 13,1% per virare su Banca Generali e il rivale Andrea Orcel entrato nel Leone con una quota del 6,7% potrebbe far ricredere Messina che in tempi non sospetti (2017) tentò invano la scalata al Leone di Trieste.
Come sottolinea oggi Repubblica, Unicredit potrebbe cercare un accordo per la gestione degli asset assicurativi di Trieste, in un’ottica di sostituzione dell’accordo con Natixis. Questo non lascerebbe indifferente Intesa, leader nelle gestioni patrimoniali con Fideuram e vogliosa di incrementare le masse attraverso un eventuale accordo con Generali che potrebbe essere favorito dal riassetto azionario in chiave istituzionale.

Sul titolo prevalgono i buy

Su Intesa a prevalere nettamente sono i giudizi positivi che sono l’81,5% del totale con 22 “buy”, 3 “neutral” e due “sell”. Il prezzo obiettivo medio ammonta  a 5,15 euro, ossia un potenziale upside dell’8% rispetto ai prezzi attuali. Tra gli analisti i più positivi sono quelli di JP Morgan con obiettivo a 6,2 euro. Di contro a mostrarsi cauta è Morningstar con sell e target a 3,5 euro.

Il titolo Intesa da inizio anno segna un progresso di oltre il 23% e viaggia poco sotto i massimi a 18 anni toccati a marzo. Negli ultimi 12 mesi Intesa Sanpaolo è balzata in avanti del 38% e presenta una capitalizzazione di 84,8 miliardi.