Notizie Valute e materie prime Inflazione Italia: i prezzi energetici trainano la discesa, il ruolo del gas

Inflazione Italia: i prezzi energetici trainano la discesa, il ruolo del gas

1 Dicembre 2023 16:18

La discesa dell’inflazione in Italia, emersa dai dati di ieri pubblicati dall’Istat, è stata trainata dalla netta flessione dei costi dei beni energetici, tra cui quelli del gas.

Vediamo nel dettaglio l’andamento dei prezzi e le dinamiche che stanno influendo sulle oscillazioni della materia prima.

L’inflazione in Italia rallenta a novembre

A novembre l’inflazione italiana è scesa su livelli che non si registravano da marzo 2021. Stando ai dati Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato una riduzione dello 0,4% su base mensile e un aumento di 0,8% su base annua, in rallentamento dal +1,7% del mese precedente. Su base armonizzata, l’inflazione ha ridotto il passo da +1,8% a +0,7%.

“L’ulteriore calo del tasso di inflazione risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale”, ha commentato l’Istat. “Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari (+6,1%), in particolare della componente lavorata, che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,8%)”.

inflazione Italia per tipologia prodotto

Le dinamiche dei prezzi dei beni energetici

La dinamica dei prezzi dei beni è stata guidata principalmente dall’andamento di quelli energetici, la cui flessione su base annua passa da -19,7% a -24,5% (-3,6% il congiunturale).

Entrando più nel dettaglio, a incidere è stata principalmente la componente non regolamentata (da -17,7% a -22,5%; -3,8% rispetto a ottobre), ma ha contribuito anche la flessione più marcata della componente regolamentata (da -31,7% a -36,0%; -2,4% sul mese).

Scendono i prezzi del gas nel mercato libero

Nell’ambito degli Energetici non regolamentati, i prezzi dell’Energia elettrica mercato libero fanno registrare una flessione più pronunciata (da -47,1% a -51,6%; -3,0% su ottobre), come anche quelli del Gas di città e gas naturale mercato libero (da -44,6% a -46,5%; -3,0% sul mese).

Tuttavia, quasi tutte le componenti dell’aggregato mostrano dinamiche in decelerazione, come i prezzi della Benzina (da +14,7% a +7,5%; -5,2% da ottobre), quelli del Gasolio per mezzi di trasporto (che invertono la tendenza da +3,2% a -1,3%, -4,4% su base mensile), del Gasolio per riscaldamento (da -7,1% a -10,1%; -3,5% rispetto al mese precedente) e dei Combustibili solidi (da -1,9% a -6,2%; -0,9% il congiunturale).

Inversione di tendenza nel mercato tutelato del gas

Il rallentamento nella crescita dei prezzi degli Energetici regolamentati è essenzialmente il risultato della decelerazione dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (che inverte la tendenza da +2,4% a -14,1%; -4,7% su base mensile), mentre restano stabili quelli dell’Energia elettrica mercato tutelato (a -48,3%; nullo il congiunturale)

Ricordiamo che i beni energetici regolamentati includono le tariffe per l’energia elettrica mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico mercato tutelato. I beni energetici non regolamentati, invece, comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, la ricarica elettrica per auto, i combustibili per uso domestico non regolamentati, il gas di rete per uso domestico mercato libero, l’energia elettrica mercato libero.

L’andamento del gas sul mercato di Amsterdam

I prezzi per l’energia pagati dal consumatore dipendono da una serie di variabili, tra cui il costo della materia prima (a cui poi si sommano i trasporti, la gestione del contatore, gli oneri di sistema e le imposte).

La decelerazione dei prezzi del gas dipende dunque anche dall’andamento di mercato della commodity. Nell’ultimo anno il gas TTF, il principale riferimento per i prezzi in Europa (e in Italia) ha registrato un calo del 69% alla borsa di Amsterdam, dove sono negoziati i contratti di questo tipo.

Dopo aver raggiunto un picco di 339 euro/Mwh nell’agosto del 2021, in seguito alla riduzione delle forniture verso l’Europa determinata dalle conseguenze dell’invasione russa in Ucraina, il prezzo del gas è sceso fino ad un minimo di circa 23 euro a giugno di quest’anno, seguendo anche una tendenza stagionale consolidata, per poi risalire in area 43,4 euro.

I driver di domanda e offerta

I prezzi del gas restano comunque piuttosto volatili, soggetti a oscillazioni anche marcate derivanti da potenziali variazioni di domanda e offerta.

Dal lato della domanda, il tema principale è legato alle previsioni climatiche. L’ondata di freddo che si sta diffondendo in Europa in questi giorni ha determinato una maggior domanda di riscaldamento e una conseguente risalita delle quotazioni, seppur in presenza di ampie scorte per l’inverno. In questo contesto, i contratti con scadenza gennaio scambiati ad Amsterdam hanno registrato un aumento fino al 3,5% nella seduta odierna.

Una tendenza al ribasso nei future a più lunga scadenza suggerisce invece un allentamento delle preoccupazioni in vista della stagione invernale, che dovrebbe essere relativamente mite.

Secondo gli analisti di Goldman Sachs, anche i segnali di ripresa dell’attività industriale europea potrebbero determinare un incremento della richiesta e dunque tensioni al rialzo sui prezzi.​

Dal lato dell’offerta, restano vivi i rischi geopolitici legati al possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente, che potrebbe incidere sugli approvvigionamenti. Nei mesi scorsi, anche gli scioperi presso alcuni stabilimenti hanno avuto ripercussioni immediate sui prezzi.