Inflazione Germania schizza ai massimi storici, prossima tappa 10%. Benzina sul fuoco dei falchi Bce che vogliono un rialzo jumbo
L’inflazione tedesca tocca un nuovo picco storico a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia. L’indice dei prezzi al consumo, calcolato secondo gli standard armonizzati dell’Unione Europea, segna un +8,8% annuo ad agosto dal +8,5% del mese precedente. La lettura è in linea con il consensus Bloomberg.
“A giudicare dalle componenti dell’inflazione regionale disponibili, la spinta al ribasso del pacchetto di aiuti energetici del governo e dei prezzi leggermente inferiori del petrolio è stata più che compensata dall’aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità, dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dai prezzi più elevati per il tempo libero e le vacanze confezionate”, commenta Carsten Brzeski, responsabile globale Macro di Ing, che vede l’inflazione primaria aumentare ulteriormente e avvicinarsi al 10% entro la fine dell’anno.
Gli attuali sconti su benzina e trasporti pubblici si concluderanno domani e il governo Scholz è al lavoro per nuove misure per calmierare l’impatto del caro energia.
“Anche se il potere di determinazione dei prezzi sia nell’industria che nei servizi sembra aver raggiunto il picco – aggiunge Brzeski – prevediamo comunque che il passaggio dei costi più elevati duri ancora per qualche mese. Il forte aumento dei prezzi del gas all’ingrosso sarà trasmesso ai clienti nei prossimi mesi e l’annunciata tassa sul gas aumenterà i prezzi e spingerà l’inflazione al rialzo”.
La Bundesbank stima l’inflazione della Germania raggiungere circa il 10% nell’ultimo trimestre del 2022 con prospettive altamente incerte a causa della “situazione poco chiara” sui mercati delle materie prime.
Crescono tensioni in vista meeting Bce
Forti pressioni inflattive nella maggiore economia europea che tengono caldo il dibattito circa la possibilità che la Bce il prossimo 8 settembre opti per un rialzo jumbo di 75 punti base.
L’austriaco Robert Holzmann, uno dei principali esponenti del Consiglio direttivo Bce di 25 membri , ha affermato che un passo di 50 punti base dovrebbe essere “il minimo” nella decisione dell’8 settembre. A Jackson Hole lo stesso Holzmann ha precisato che 75 punti base “dovrebbero far parte del dibattito”. L’olandese Klaas Knot si è espresso allo stesso modo.
Ieri invece i capo economista della Bce, Philip Lane, ha indicato la preferenza per un “ritmo costante” nel rialzare i tassi, non uniformandosi quindi alle posizioni emerse da alcuni falchi Bce che nella scorsa settimana hanno alimentato le attese circa un possibile maxi-rialzo di 75 punti base nella prossima riunione dell’8 settembre.
Venerdì scorso l’agenzia Reuters ha riferito che un gruppo di funzionari della BCE sostiene la discussione a favore di un rialzo di 75 punti base. I trader ad oggi assegnano una probabilità di quasi il 50% che il prossimo aumento della BCE superi i 50 punti base.