Inflazione eurozona torna in positivo, mentre per l’Italia accelera la deflazione
Buone notizie per la Bce sul fronte del contrasto delle pressioni deflattive. A giugno, secondo le indicazioni preliminari diffuse oggi dall’Eurostat, è tornato il segno più davanti alla variazione tendenziale dell’indice sui prezzi al consumo con un +0,1% dal -0,1% del mese precedente. Il consensus era per una variazione nulla. A livello core i prezzi segnano un +0,9% dal +0,8% precedente (consensus era +0,8%).
Guardando le componenti principali di inflazione dell’area euro, il segmento servizi dovrebbe segnare il più alto tasso annuale (+1,1 %, rispetto al +1% di maggio), seguiti da cibo, alcol & tabacco (+0,9%, stabile rispetto a maggio), beni industriali non energetici (+0,4%, rispetto al +0,5% di maggio) e l’energia ( -6,5%, rispetto al -8,1% di maggio).
In Italia variazione negativa passa da -0,3% a -0,4%
Indicazioni in direzione opposta dall’Italia. A giugno, secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’inflazione registra un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione su base annua pari a -0,4% dal -0,3% fatto registrare nel mese di maggio. La lieve accentuazione della flessione su base annua dell’indice generale, sottolinea l’Istat, è principalmente da attribuire al rallentamento della crescita dei prezzi degli Altri beni (+0,4%, era +0,7% il mese precedente), che includono beni durevoli, semidurevoli e non durevoli, solo in parte compensato dal ridimensionamento della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (-8,1%, da -10,0% di maggio) e dall’accelerazione della crescita dei prezzi dei Tabacchi (+2,9%, era +2,0% il mese precedente).