Inflazione: Confesercenti, dato da non sottovalutare
"Il rialzo dell'inflazione a febbraio al 2,4% è un dato preoccupante, da non prendere sottogamba, anche se è quasi completamente spiegato dalla forte dinamica dei beni energetici, dunque del petrolio". Lo ha comunicato Confesercenti in una nota sottolineando che "sono state le esplosive tensioni nel Nord Africa a dare la carica ad un'inflazione che, in un momento ancora difficile per l'economia italiana, non avrebbe avuto motivo per rialzare la testa". Per Confesercenti la situazione va monitorata, anche se appare chiaro che "essa dipende quasi completamente da variabili esogene come il petrolio e altre materie prime che scaricano i loro effetti anche sui beni alimentari". Per questa ragione l'associazione auspica "che la Bce reagisca con elasticità e pragmatismo e, tenendo conto che l'inflazione italiana è allineata a quella Ue, non metta in atto provvedimenti eccessivi".