L’industria tedesca sostiene l’euro
La locomotiva tedesca spinge la moneta unica. +0,8% per l’eurodollaro che sta capitalizzando le indicazioni macro arrivate nel corso della prima parte dalla Germania: a marzo la produzione industriale della prima economia europea è salita dell’1,2% mensile, un dato decisamente migliore rispetto alle attese (-0,1%). L’indice a livello tendenziale segna un rosso dello 2,5%. Ieri indicazioni sopra le stime erano arrivate dall’indice che rileva l’andamento degli ordini industriali, saliti a marzo del 2,2%.
Dopo essersi portato a ridosso di 1,32 (1,3193, il livello massimo da una settimana), attualmente il cambio tra la moneta unica e la divisa statunitense sale a 1,3180 mentre il cross con quella nipponica avanza dello 0,85% a 130,24.
“Nella giornata di oggi si è palesata nuovamente la forza intrinseca della moneta unica europea nei confronti del dollaro americano”, ha detto Matteo Paganini, Chief Analyst di Fxcm Italia. “Su tutte le discese -continua l’esperto- l’euro è stato acquistato dagli operatori, anche dopo il taglio di tassi di Draghi, che è riuscito a spostare a ribasso le quotazioni che però sono in grado di attirare ancora i flussi di capitale, soprattutto di breve periodo, in acquisto di moneta unica”.
“L’euro rimane quindi correlato con l’andamento della sterlina inglese e all’andamento delle borse, che stanno compiendo nuovi massimi”.