Notizie Certificates Indici europei protagonisti nel primo semestre del 2023. Ecco un Cash Collect per prendere posizione nel medio termine

Indici europei protagonisti nel primo semestre del 2023. Ecco un Cash Collect per prendere posizione nel medio termine

Pubblicato 30 Giugno 2023 Aggiornato 14 Settembre 2023 16:38

Si sta per chiudere con un bilancio positivo i primi sei mesi del 2023 per i mercati azionari, nonostante rimangano sullo sfondo i timori legati all’inflazione e alla tenuta delle economie.

Banche centrali e volatilità

Anche le banche centrali hanno svolto un ruolo da protagoniste. Dopo un dato sull’inflazione in netto calo rispetto alla precedente lettura (4% contro il 4,9% dello scorso mese), nel meeting di giugno Jerome Powell ha scelto di mantenere il costo del denaro nel range 5%-5,25%, dopo ben dieci rialzi consecutivi. Il governatore della FED ha però avvertito che il livello inflattivo rimane ancora troppo elevato, rendendo necessari ulteriori due rialzi prima di raggiungere il tanto atteso pivot. Nessuna sosta invece per la BCE, che dal suo canto è partita nettamente in ritardo nel ciclo dei rialzi rispetto al resto del mondo, con la governatrice Christine Lagarde che ha annunciato nell’ultima riunione un rialzo da 25 punti base, portando il tasso di riferimento sui depositi al 3,5%, aggiungendo che ci sarà un altro rialzo a luglio.

La volatilità ha raggiunto i livelli pre-Covid e proprio ricordando quello che è successo in passato, le sorprese dai mercati azionari arrivano all’improvviso e la prudenza non è mai troppa. Come mostra il seguente grafico, il VIX (linea rossa) e il VSTOXX (linea gialla), i due principali indici che misurano la paura degli operatori, viaggiano orami da diversi mesi sotto i livelli di allerta.

Il VIX (basato sulle opzioni dell’indice americano S&P 500) si trova a 13 punti, quasi il 50% in meno rispetto ai massimi di marzo a 26 punti. Il VSTOXX (basato sulle opzioni dell’indice EURO STOXX 50) si trova anch’esso in area 13 punti, ben il 58% al di sotto dei massimi di marzo a 32 punti.

Di questo contesto di bassa volatilità ne hanno beneficiato i mercati che hanno sempre recuperato con prontezza tutte le minimi correzioni in questi ultimi sei mesi, confermando il trend rialzista in atto. La gran parte degli indici europei si sono infatti riportati sui livelli massimi da inizio anno. In particolare, il FTSE MIB di Milano, il DAX 30 di Francoforte e il CAC 40 di Parigi hanno guadagnato dal 14 al 20%, confermando la forza della fase rialzista avviata sostanzialmente alla fine di settembre dello scorso anno.

Tornano i Cash Collect su panieri di indici azionari

In questo contesto caratterizzato da elevata incertezza aumenta la necessità per gli investitori di difendersi dalla volatilità sul portafoglio. Un modo alternativo di investire sui suddetti indici è quello di utilizzare i certificati d’investimento. BNP Paribas ha infatti emesso di recente sul SeDeX di Borsa Italiana una nuova serie di Memory Cash Collect No Autocall su panieri di indici con durata di quattro anni. I 10 certificati offrono premi potenziali a cadenza trimestrale, pari ad un rendimento compreso tra lo 1,3% (5,2% p.a.) e il 2% (8% p.a.) e, a scadenza, protezione del capitale nominale in caso di ribassi dell’azione sottostante fino al 40%.

Per quanto riguarda il funzionamento, i nuovi prodotti consentono di ottenere premi con effetto memoria nelle date di valutazione trimestrali anche nel caso di andamento negativo dei sottostanti, purché la quotazione del peggiore indice del paniere sia pari o superiore al livello barriera, che è compresa tra il 60% e il 70% del valore iniziale.

Un’altra caratteristica distintiva di questa emissione è l’Effetto Memoria, che ad ogni data di valutazione trimestrale consente all’investitore di ricevere i premi eventualmente non incassati nelle date precedenti. Durante le varie date di rilevazione i premi sono corrisposti qualora il peggior sottostante sia al di sopra del livello Barriera. In caso contrario verrà messo “in memoria”. Successivamente nel caso in cui il peggior sottostante dovesse risalire alle successive date di rilevazione, l’investitore riceverà il premio comprensivo di tutti i premi in memoria non pagati precedentemente.

I nuovi Certificate si distinguono per la caratteristica “No Autocall”: indipendentemente dall’andamento dei sottostanti, alle date di osservazione intermedie il certificato non scade. Inoltre, questi Certificate si caratterizzano per una scadenza più lunga (quattro anni) rispetto alla media dei Cash Collect (dai due ai tre anni). Grazie all’ orizzonte temporale di quattro anni, questi strumenti permettono agli investitori di prendere posizione nel medio termine, un’ottica d’investimento strategica quando si guarda all’universo azionario.

Il Cash Collect sui principali indici europei

I panieri dei dieci nuovi Memory Cash Collect No Autocall sono composti da due o tre indici azionari globali, che permetto agli investitori di prendere esposizione ai mercati azionari di vari continenti e di vari settori.

Ad esempio, il certificato (ISIN NLBNPIT1R361) costruito sul paniere formato dagli indici FTSE MIB, DAX 30 e CAC 40 offre un’esposizione sull’Europa. Con cadenza trimestrale, partendo già dal prossimo 19 settembre, il prodotto offre un premio condizionato con effetto memoria di 1,55 euro (pari al 6,20% annuo), che sarà pagato nelle sole occasioni in cui tutti i sottostanti coinvolti rispetteranno il livello barriera, posta al 70% del rispettivo valore iniziale. Come detto, in caso di mancato pagamento, il premio potrà essere recuperato in un’occasione successiva grazie all’effetto memoria.

Una volta giunto a scadenza dopo quattro anni, se la quotazione dei sottostanti è maggiore o uguale al livello barriera (70% del valore iniziale), il certificate rimborsa l’Importo Nozionale (100 euro), più il premio trimestrale con effetto memoria. In caso almeno un indice del paniere chiuda, invece, al di sotto del livello barriera, il Certificate pagherà un importo commisurato alla performance negativa del peggiore dei tre sottostanti, con conseguente perdita parziale o totale dell’Importo Nozionale.

Elevata correlazione tra i tre indici del paniere

La tabella qui sopra mostra la correlazione tra i sottostanti (FTSE MIB, DAX 30 e CAC 40) del paniere. Come si può vedere gli indici in esame sono fortemente correlati. Basti pensare che un valore già sopra 0,70 indica una buona correlazione. Per quanto riguarda la volatilità implicita calcolata negli ultimi 90 giorni, l’indice “più volatile” è il FTSE MIB con poco oltre il 15%, mentre per DAX 30 e CAC 40 siamo intorno al 13%.

Nei certificati su basket Worst Of, ovvero panieri dove il peggiore dei sottostanti condiziona il payoff del certificato, la volatilità dei sottostanti e la correlazione tra gli stessi svolgono un ruolo molto importante nella strutturazione. Maggiore è la volatilità e minore è la correlazione, maggiore sarà quindi il premio del prodotto. Ovviamente, basket con sottostanti meno correlati sarà anche più rischioso. Il concetto sembra essere controintuitivo ma sta nel fatto che sottostanti molto correlati tra loro hanno meno probabilità di quelli de-correlati di vedere un elemento del paniere prendere la strada “sbagliata” portando con sé la performance complessiva del certificato.

 

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