Notizie Notizie Italia Incontro Conte, anche Merkel apre a Unione bancaria. Ma BTP e doom loop si confermano nota dolente

Incontro Conte, anche Merkel apre a Unione bancaria. Ma BTP e doom loop si confermano nota dolente

12 Novembre 2019 10:52

Nel suo incontro a Roma con il premier Giuseppe Conte, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha aperto all’idea di una Unione bancaria europea, rilanciata qualche giorno fa dal ministro delle finanze Olaf Scholz. Scholz si era detto disponibile, in una lettera pubblicata all’inizio del mese dal Financial Times, anche a giungere a un compromesso sull’opzione di creare una garanzia unica dei depositi bancari (Edis).

Un compromesso che, c’è da dire, presupporrebbe però anche il lancio di misure e regole più stringenti per le banche europee penalizzando, in particolare, quelle italiane.

Non è un mistero  che la Bundesbank, la banca centrale tedesca guidata dal noto falco Jens Weidmann, voglia che gli istituti di credito italiano snelliscano la presenza dei bond italiani nei loro bilanci, per arginare il rischio Italia e smorzare il cosiddetto “doom loop”, abbraccio mortale tra banche e titoli emessi dallo stato a cui appartengono. Tra l’altro, occhio all’avvertimento dell’emittente tedesca, che al doom loop aveva dedicato proprio un articolo, parlando di incubo italiano dell’Eurozona

Detto questo, Merkel ha riconosciuto i progressi compiuti dal sistema bancario italiano parlando di “notevoli progressi” e ha confermato l’apertura della Germania al progetto dell’Unione bancaria europea.

Così la cancelliera nella conferenza stampa congiunta seguita al suo incontro, a Roma, con il premier Giuseppe Conte:

“L’intero Governo federale (della Germania) è del parere che l’Unione bancaria debba essere portata avanti. Per garantire la stabilità dell’euro questo è fondamentale. La garanzia sui depositi è di grande significato per dimostrare la nostra forza come mercato interno. Sono assolutamente a favore di questo, sono anche per il perfezionamento dell’Unione bancaria. Il nostro ministro delle Finanze ha presentato una sua proposta molto schietta, chiara, netta, per dare un nuovo impulso al progetto. Concerteremo i particolari in seno al Governo federale” ma “dobbiamo procedere. Certo, il rischio della valutazione dei titoli di Stato è sempre stato un argomento molto contestato, però sono sicura che troveremo una posizione tedesca comune. In ogni caso questa Unione bancaria deve fare progressi, deve andare avanti”

Dal canto suo, il premier Conte ha dato rassicurazioni a tutti, italiani, tedeschi, in generale a tutti gli interessati sulla forza delle banche italiane:

“Non teniamo scossoni per il nostro sistema – ha detto, aggiungendo che il sistema italiano “ha ottenuto grandi progressi per quelli che erano alcuni profili critici del passato” e che c’è serenità, da parte dell’Italia, ad “affrontare’ la discussione sull’Unione bancaria e sul sistema di garanzie sui depositi. “Riteniamo però che questa discussione debba procedere in modo equilibrato – ha puntualizzato Conte- facendo poi una precisazione sul caso Gualtieri:

“Non aggiungo nulla alle valutazioni espresse dal ministro Gualtieri sulla proposta del ministro tedesco Olaf Scholz sull’Unione bancaria, una proposta che la stessa Cancelliera Merkel ha valutato come molto schietta. L’Italia è fautrice di un rafforzamento dell’Unione bancaria e monetaria, è la direzione di marcia. Ma come anche ci ha vincolato il Parlamento, riteniamo che questo sistema debba rafforzarsi in tutte le sue componenti in modo equilibrato. Il Parlamento ha vincolato il Governo a procedere secondo una logica di pacchetto, Esm, bilancio dell’Eurozona, Edis (sistema europeo di assicurazione dei depositi. E su questo l’Italia continuerà a mantenere il punto”.

Unione bancaria europea: cosa aveva detto Gualtieri

Una sorta di attenti alla realizzazione del piano era arrivato dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri che, nel commentare la proposta di Scholz di andare avanti per il completamento dell’Unione bancaria, aveva ricordato, qualche giorno fa, che “ci sono punti su cui la nostra posizione è diversa, in particolare sulla modifica del trattamento prudenziale dei titoli sovrani“.

Gualtieri aveva auspicato insomma che la realizzazione del piano non presupponesse alcuna modifica delle regole sui titoli di Stato in pancia alle banche.

“Naturalmente è positivo che, nel dibattito in corso, anche da parte tedesca ci sia una crescente consapevolezza sulla necessità di completare l’Unione bancaria e di introdurre una garanzia comune sui depositi – aveva detto il titolare del Tesoro lo scorso 7 novembre – questo è positivo, ma ci sono altri aspetti della proposta sui quali la nostra opinione è diversa come per esempio la modifica del trattamento prudenziale dei titoli sovrani”.

A tal proposito, aveva ribadito il ministro,  “la posizione dell’Italia e mia su questo è ampiamente nota”.

Ovvero?

“Noi abbiamo sempre detto e ripeteremo che invece è tempo di arrivare alla condivisione dei rischi. Perché è stato fatto molto finora sulla riduzione rischi, e attualmente la situazione è squilibrata a favore della riduzione rispetto alla condivisione dei rischi. Quindi è bene andare sulla linea della Commissione, che non ha mai messo in relazione il trattamento prudenziale dei titoli sovrani con l’Edis”.

“Questo discorso, semmai, andrebbe collegato al ragionamento sui ‘safe assets’, sugli eurobond, su una gestione più comune del debito; sono due dibattiti per noi distinti”.

In quell’occasione Gualtieri aveva ricordato, anche, che una eventuale modifica del trattamento prudenziale dell’esposizione ai titoli sovrani (come chiesta più volte dai tedeschi) “avrebbe un impatto negativo” e che, tra l’altro, ” a livello internazionale il Comitato di Basilea non ha chiesto questa modifica”.

Bankitalia, Sabatini su Unione bancaria

L’apertura della Germania verso il progetto dell’Unione bancaria europea è stata commentata, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore e pubblicata nell’edizione odierna, dal direttore generale dell’Abi e presidente della Federazione bancaria europea, Giovanni Sabatini.

Nell’intervista è stata affrontata proprio la questione dei titoli di stato che, seppure in misura minore rispetto al passato, sono presenti nei bilanci delle banche italiane e che potrebbero, secondo i tedeschi più spaventati dall’Italia, costituire una vera e propria bomba, nel caso in cui il rischio Italia dovesse tornare a infiammarsi.

La paura della Germania è che, con una Unione bancaria europea, l’ennesimo eventuale anello debole del sistema bancario italiano costringerebbe anche i contribuenti tedeschi ad accorrere per il lancio di un altrettanto eventuale salvagente.

Sabatini ha affrontato così la questione del doom loop:

“La proposta di Scholz è uno dei primi passi avanti positivi verso il completamento dell’Unione bancaria. Anche se ritengo che parlare di cambiamenti delle norme prudenziali sui titoli di Stato senza aver definito prima un quadro per la realizzazione di un safe asset europeo sarebbe controproducente. Una modifica del trattamento dei titoli di Stato dovrebbe essere coordinata a livello internazionale per non indebolire la posizione europea che non avrebbe più titoli privi di rischio. Per le banche, infatti, un’alternativa di investimento priva di rischio è necessaria per rispettare i requisiti patrimoniali sulla liquidità”.