In Olanda vince Rutte, sbaragliato il partito anti-euro

Il filo-europeismo ha fatto il gioco di Mark Rutte in Olanda: all’indomani delle elezioni politiche nella terra della Regina Beatrice, infatti, il premier liberale uscente ha visto il proprio partito tornare a vincere, superando di misura i laburisti di Diederik Samsom, mentre il partito di estrema destra guidato dall’euroscettico Geert Wilders si è visto scivolare nell’oblio, con una quota di elettori quasi dimezzata.
Sbaragliate, quindi, le frange politiche che avrebbero visto volentieri l’Olanda uscire dall’Eurozona pur di non sopportare le dure misure di austerity imposte dall’Unione Europea: cioè, quell’obbiettivo del deficit al 3% del Pil che ha portato con sé un’austerity talmente dura da aver causato la crisi di governo lo scorso aprile, quando proprio Geert Wilders aveva abbandonato la coalizione di potere rifiutando di imporre ai Paesi Bassi pesi eccessivi in nome di un’Europa nella quale non credeva.
Ma il nuovo risultato elettorale dice che l’Olanda tornerà di gran carriera sulla carreggiata delle riforme pro-Euro. Il nuovo governo verrà formato a partire da oggi da un Rutte forte di 41 seggi su 150 nella camera bassa del Parlamento. Appena due in più rispetto a quelli guadagnati dal laburista Samsom, che negli scorsi due anni aveva sempre sostenuto l’austerity, e che diverrà probabilmente il suo alleato in una coalizione bipartitica di centro. Coalizione che, secondo il Financial Times, potrebbe comprendere anche il partito di centro destra dei Cristianodemocratici oppure quello di centro sinistra D66, che ha totalizzato il 9% delle preferenze.
Quel ch’è certo è che queste elezioni hanno visto i migliori risultati dell’ultimo decennio sia per i liberali che per i laburisti lasciando all’angolo i partiti estremi. Superato lo scoglio del populismo euroscettico olandese, la strada dell’integrazione europea pare adesso essere un po’ più liscia.