Notizie Notizie Mondo In diretta dalla City – Euro, avvitamento al ribasso

In diretta dalla City – Euro, avvitamento al ribasso

6 Maggio 2010 08:03

Da Londra un trader italiano di una banca internazionale, dietro la promessa dell’anonimato, ci guida sui mercati finanziari con il taglio operativo proprio di un professionista della finanza. Per mantenere intatta questa caratteristica si è scelto di non filtrare il commento originale, conservandone quindi anche i tecnicismi.
Ecco di cosa si parla oggi nelle sale operative della City. Buona lettura.

 



1- DATI E MERCATI
Continua la fase di sell-off e di flight-to-quality con equity e commodity venduti e Usd, Bund e US Treasury acquistati.
 
– Eurostoxx -1.06%
– settoriale banche in Europa a -2.5% (oltre -20% in due settimane!);
– 10Y Grecia, Portogallo e Spagna rispettivamente al 10%, 5.77% e 4.20% (il gap con la Germania si allarga sempre di piu’!);
– CDS 5yr Grecia vicino a 900 bps (l’Argentina, per puro piacere di comparazione, e’ a 930 bps).
– Sell-off sull’Eur (a 1.2765, -1.72%) mentre il Usd continua ad essere la currency “driver” (Usd index a 84.40, +1.32%).
– Commodity vendute (ICE Brent -4.35%, Copper -6.35%)
 
Due le considerazioni:
a) al centro del “terremoto” continua ad essere l’Europa e il “club Med”
(ossia: Grecia, Spagna, Portogallo e Italia). Per questo l’Eur rimarra’ il cross piu’ volatile in assoluto.
b) US, alla periferia di questo “terremoto”, soffrono meno (per due
ragioni: la speranza di ripresa dell’economia e la sensazione che le uniche due asset class “credibili” rimangono il Usd e il Gold).
 
2 – LE PAROLE CHIAVE SONO:
 
a) “avvitamento al ribasso”: il grafico dell’Eurusd parla da solo.
I flussi “short” del contratto FX del CME sono a livello record: il move e’ “one way”. Improbabile un reverse.
b) “profezia che si autorealizza” (per esempio: il flight to quality spinge ad acquistare bund tedeschi e quindi ad allargare lo spread con i Paesi del “club Med”).
La price action dell’Euro assomiglia a quella della Sterla ai tempi di UK che chiede aiuto al FMI: una valanga di flussi one way.
 
4 ragioni spingono a pensare ad un Eur debole anche nell’immediato (2 di carattere “strutturale” e 2 di carattere “occasionale”):
a) l’Europa appare sempre piu’ “espressione geografica” (e’ significativa, per esempio, la reazione opposta dell’Irlanda e della Grecia ai provvedimenti di “rigore”: ragioni di carattere storico e culturale);
b) per oltre 10 anni, Grecia, Spagna, Portogallo e Italia hanno goduto di tassi e inflazione bassa ma hanno fatto ben poco in termini di riforme strutturali (in 6 mesi si riuscira’ a fare ben poco!);
c) nel mondo del Forex i flussi “speculativi” tendono ad autoalimentarsi (non c’e’ “ban” dello short ed e’ facile andare a leva);
d) L’Euro era considerata una currency per diversificare le riserve. Non lo sara’ piu’.
 
Che succedera’?
A questo punto e’ lecito pensare ad un intervento della BCE (acquisto di bond greci, quantitative easing, operazioni di sostegno al sistema bancario europeo?).
Questo urta con il carattere conservatore della BCE (che dal punto di vista statutario ha come obiettivo soltanto il controllo dell’inflazione).
 
3 – DATI
Claims in US. Sara’ una giornata “volatile” (non abbiamo dubbi): non e’ da escludere, se la BCE interviene sul mercato dei bond un recupero (parziale) dell’Euro.
 
– domani no “In diretta dalla City”: sono in viaggio.


Mr. Rosebud
 


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