Notizie Notizie Italia Imprese italiane, cambiamento e innovazione sono le chiavi del successo

Imprese italiane, cambiamento e innovazione sono le chiavi del successo

11 Maggio 2007 12:57

Qualche decennio fa sulla bocca di tutti c’era la celebre Silicon Valley. Ora di realtà come quella californiana ce ne sono parecchie, non solo negli Stati Uniti, ma in altri. Realtà nuove che puntano a creare modelli di business e società più aperti. Un tema quello dell’impresa aperta, che ha raccolto i manager e i professori italiani e non solo, dibattuto oggi all’Università Bocconi a margine della manifestazione “Economia e città aperta” in corso in questi giorni a Milano. Un incontro per fare il punto della situazione e per capire in che direzione stanno andando le aziende italiane.

 

“Isolato, attaccato dai concorrenti, un cash flow davvero basso e guai con le banche e i capitali. E un problema mistico: vendere a General Motors”. Comincia così, ricordando gli anni bui, i peggiori del gruppo Fiat, l’intervento di Sergio Marchionnne, amministratore delegato della casa automobilistica torinese durante il forum nell’ateneo milanese.
Il manager italo-canadese non vuole parlare però di miracolo. “Non ho una ricetta magica”, spiega Marchionne. La vera forza è il management che si è assolto sempre i rischi del caso e ha continuato a lavorare con dedizione”. E in questo contesto, il passo successivo e vincente, è stato quello di ridefinire il concetto di business e concorrenza”.
Insomma, “I manager devono accettare e dare benvenuto alla concorrenza perché è il cuore del successo – dichiara Marchionne”.

Fiat si pone un obiettivo: fornire quello che promette, un intento ambizioso che la fa diventare un ottimo case history nell’ottica di società “genuina e responsabile”. Un successo confermato sempre dalle parole del numero uno del Lingotto. Ora Fiat è rinata e può addirittura comprarsi GM e Ford. Insomma, Fiat è superiore alla somma di valore in Borsa delle due concorrenti americane. È un fatto matematico.


C’è ancora spazio per parlare della concorrenza. L’idea di Marchionne è di accettare e dare il benvenuto alla competizione. Secondo l’amministratore delegato del Lingotto, Cinesi, coreani e giapponesi continuano a lottare per erodere le quote di mercato di Fiat che accetta di buon grado questa battaglia. La sorvegliata speciale, la best in class rimane comunque una: la nipponica Toyota che la casa automobilistica italiana considera un punto di riferimento.


Spazio anche all’esperienza e all’innovazione nel mondo bancario. “Inquadrare il tema dell’apertura e monitorare i cambiamenti”. Si è fatto portavoce dei mutamenti in questo settore l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, a margine del dibattito “Economia e società aperta”.
“I mercati si stanno aprendo – spiega Passera – si disarticolano, mutano i settori in termini di internazionalizzazione. Il tutto a favore della concorrenza che diventa serrata”. Secondo il numero uno della superbanca nostrana, non esiste una ricetta sola per avere successo, certo è che le aziende che mettono a segno buone performance sono quelle che hanno sviluppato la capacità di cambiare e di cavalcare le novità e le trsformazioni.
Un successo raggiunto grazie soprattutto a un management capace di ascoltare il mercato e la società. Un’iniezione di successo arrivata proprio dal settore bancario che nell’ultimo periodo si è trasformato in un laboratorio nel quale sviluppare una competizione costruttiva e di successo nel tempo. Passi che Intesa Sanpaolo ha cominciato a concretizzare con una presenza forte nel Belpaese e in altri 10 Paesi a larga crescita. Il modello dell’istituto milanese-torinese è una base di sviluppo e forza nel mercato europeo ha spiegato Passera.


Due testimonianze provenienti da due mondi dell’industria italiana completamenti diversi. Da un lato, Sergio Marchionne e Fiat che hanno portato l’esperienza di una società automobilistica e dall’altro lato, Corrado Passera che ha dato voce alle novità e agli spazi che il settore bancario si è ritagliato nell’ultimo periodo. Realtà diverse sì, ma che dimostrano all’unisono che i modelli di business stanno cambiando e che vanno verso un processo di riorganizzazione e di ristrutturazione interna, focalizzando un’attenzione crescente verso l’innovazione e le opportunità che il mercato offre.