Impregilo spiega i punti chiave della vicenda
Inizio ottava tutto in salita per Impregilo che ha chiuso in ribasso del 7,9% a 5,121 euro. Dopo la bufera sull’inchiesta rifiuti, il gruppo milanese ha chiarito in seguito all’incontro dei vertici della società con la Consob alcuni punti chiave nella vicenda. In primis, l’unica attività del gruppo nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti è relativo ai progetti RSU in Campania, di entità estremamente marginale rispetto all’attività complessiva del colosso attivo nell’edilizia e nelle grandi opere. Per avvalorare questo punto, tale attività dal punto di vista economico è stata oggetto di netta separazione nel bilancio di esercizio 2006 mentre dal punto di vista patrimoniale è stata classificata come “attività destinata alla vendita”. Inoltre nei piani futuri di Impregilo, già presentati alla comunità finanziaria, tale attività è stata classificata come “non strategica”. Di conseguenza anche la misura interdittiva nel
settore smaltimento dei rifiuti non ha effetti sui piani di sviluppo dell’azienda.
Ma non solo. Durate il faccia a faccia tra la società e l’organo che vigila su Piazza Affari è stata inoltre colta l’occasione per ribadire che che le attività industriali e operative del gruppo, impegnate in molte commesse in Italia e all’estero, proseguiranno normalmente nell’ambito della loro piena autonomia operativa.
Per quanto concerne invece le spese correnti relative all’attività corporate della capogruppo, queste sono di misura assolutamente ridotta rispetto a quelle delle società operative del gruppo (l’importo più significativo è relativo ai costi del personale) e la società è ragionevolmente confidente di poter far fronte ai relativi impegni.
Si è anche parlato del mandato conferito ieri a Mediobanca, già incaricata di identificare le opportunità di crescita di Impregilo anche per linee esterne. Anche su questa questione è stato messo in evidenza è che l’incarico è volto ad identificare le migliori soluzioni finanziarie per lo sviluppo e la crescita dell’azienda.
Infine, sul fronte degli esiti dell’istanza di parziale revoca del sequestro depositata il 27 luglio scorso, il gip presso il Tribunale di Napoli ha reso noto oggi il proprio provvedimento che conferma l’ordinanza di sequestro preventivo. Resta tuttavia valida la possibilità di insistere per la rettifica di talune voci del sequestro mediante la produzione di adeguata documentazione. Impregilo continuerà comunque nella sua idea di sottoporre le proprie ragioni all’esame della Corte di Cassazione, la cui decisione potrebbe intervenire tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008.