Impennata tassi Btp e lo spread si surriscalda, cresce alert per stretta Bce. Piazza Affari maglia nera tra Borse UE
Violente vendite sui titoli di Stato Europei con focus sulle possibili mosse della Bce. Gli investitori temono che la banca centrale europea si muova prima del previsto sui tassi con uno o più rialzi entro la fine del 2022. Klaas Knot, presidente della Banca centrale olandese e membro del consiglio direttivo della Bce, ha dichiarato che si aspetta un primo aumento dei tassi di interesse già nel 4° trimestre di quest’anno, seguito da un secondo aumento nella primavera del 2023. Knot ha comunque rimarcato come l’inflazione dell’area euro, arrivata al record del 5,1% a gennaio, è in gran parte esogena (e pertanto “non c’è molto che possiamo fare”). “Queste affermazioni sono interessanti in quanto sembrerebbero confermare che il mercato è andato troppo avanti nelle sue scommesse sui rialzi (gli OIS stanno prezzando quasi 50 pb entro la fine dell’anno)”, commentano gli analisti di MPS Capital Services.
Il rendimento del Bund decennale è salito stamattina fino a 0,24%, livello più alto dal gennaio 2019. In forte salita anche i rendimenti del Btp decennale italiano, arrivati all’1,89%, sui massimi da maggio 2020. Lo spread Btp-Bund si è allargato a 165 pb.
Bce pronta a cambiare spartito
La forza dell’inflazione europea (5,1% in gennaio) “ha reso improbabile lo scenario di un picco solo temporaneo dei prezzi, provocando una preoccupazione unanime per l’aumento dei prezzi in seno al Consiglio direttivo della settimana scorsa. La Presidente Lagarde ha rifiutato di escludere un rialzo dei tassi nel 2022, cosa che fino a poco tempo fa aveva definito ‘molto improbabile’, alimentando ulteriormente le preoccupazioni del mercato che ora vede possibile un aumento dei tassi pari a 50 punti base entro la fine dell’anno”, commenta oggi Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments.
“Un rialzo dei tassi alla fine di quest’anno sembra così probabile – aggiunge Zanghieri – . Anche una mossa già a settembre non può essere esclusa, anche se affronterebbe elevati ostacoli, perché la BCE dovrebbe modificare la sua forward guidance sull’APP o – meno probabile – l’impegno a terminare l’APP prima dei rialzi dei tassi”.
Sull’azionario vendite diffuse a Piazza Affari, peggiore tra le maggiori Borse europee. Il Ftse Mib cede l’1,3% a sotto i 26.300 punti. Tengono meglio Ibex 35 spagnolo (-0,6%), Cac 40 parigino (-0,3%) e il Dax viaggia addirittura in rialzo (+0,1%).
Tra i titoli più sensibili al fattore tassi spiccano le utility con Enel giù di oltre il 3% ai minimi da maggio 2020, complice anche il downgrade deciso da Fitch. Molto male anche Telecom Italia a -3,45%. Tra i pochi segni più spicca Intesa Sapaolo (+0,355), mentre Unicredit cede l’1,3%.