Immatricolazioni in frenata a maggio in Europa. Fiat, Fiom dice no all’intesa su Pomigliano
La fine degli incentivi e l’incerta situazione economica frenano ancora una volta il mercato automobilistico europeo. Durante il mese di maggio le immatricolazioni di auto nuove nell’Unione europea hanno segnato una contrazione del 9,3% a 1.129.508 unità rispetto alle le 1.245.656 unità registrate nello stesso mese dell’anno passato. Da gennaio a maggio la contrazione è stata dell’1,9%.
Nell’Europa occidentale i maggiori ribassi sono stati messi a segno dalla Germania (-35,1%), seguita dall’Italia, dove le vetture consegnate il mese scorso sono state 163.700 unità, in calo del 13,8% rispetto a maggio 2009, e dalla Francia (-11,5%). Arrivano invece segnali incoraggianti per il comparto delle quattro ruote inglese (+13,5%) e da quello spagnolo (+44,6%).
Calo delle immatricolazioni per Fiat. A maggio il Lingotto ha immatricolato 88.900 veicoli, contro i 114.937 del corrispondente mese del 2009, evidenziando un calo del 22,7%. La quota di mercato è scesa dal 9,2 al 7,9%. Da gennaio a maggio, le immatricolazioni del gruppo torinese sono scese del 7,6% a quota 499.182 unità.
Notizie poco incoraggianti arrivano anche sullo stabilimento di Pomigliano d’Arco, il cui futuro torna a complicarsi. Ieri la Fiom ha respinto il piano Fiat, definendolo “un ricatto, non un accordo. Le lavoratrici e i lavoratori chiamati a scegliere fra il posto di lavoro e il radicale peggioramento dei propri diritti”. Mentre le altre sigle sindacali (Fim, Uilm, Fismic e Ugl) hanno aderito alla posizione del Lingotto, la Fiom-Cgil ha dichiarato senza mezzi termini “inaccettabili le proposte fatte e richiesto alla Fiat di non considerare concluso il negoziato”. Non solo, Fiom ha anche proclamato 8 ore di sciopero il 25 giugno per tutta la categoria nell’ambito dello sciopero generale confederale.
“Nella vertenza sul futuro di Pomigliano Fiat – precisa la Fiom in una nota – non ha mai voluto aprire una trattativa ma ha solo cercato di imporre le sue proposte. Quello che si vuole imporre a Pomigliano con il ricatto della chiusura non è solo un pessimo accordo sindacale ma la cancellazione del contratto nazionale e delle leggi dello stato”.
Il calo delle immatricolazioni in Europa e l’incertezza sul futuro di Pomigliano mettono sotto pressione il titolo Fiat (-0,98%) a Piazza Affari. Secondo indiscrezioni di stampa, il Lingotto avrebbe convocato per oggi, alle 14, tutti i sindacati (Fim, Uilm, Fismic e Ugl) per fare il punto della situazione sullo stabilimento campano dopo che la Fiom si è rifiutata di prendere in considerazione la precedente proposta (l’approvazione da parte della Fiom infatti rappresenta una condizione sine qua non per procedere al rilancio dell’impianto). Per gli analisti di Banca Akros, che si aspettano una conclusione positiva, se Fiat dovesse decidere di sposare una linea dura, il titolo potrebbe soffrirne.