Il “morbo insanabile” dell’economia italiana tra squilibrio conti e nuovo rischio recessione
Il crollo del ponte Morandi a Genova come emblema dei mali che attanagliano l’Italia tra debito ai massimi di sempre, equilibrio tra entrate e uscite fuori controllo, crescita in rallentamento e, in prospettiva, a rischio recessione. L’Italia è affetta da un morbo insanabile – argomenta Maurizio Mazziero, analista finanziario e fondatore della Mazziero Research – in cui lo sperpero del denaro pubblico si accompagna a misure infruttuose per tornare a crescere. Siamo a uno spartiacque tra quello che hanno compiuto i passati governi e le misure ambiziose in termini di spesa del Governo Conte, in carica da giugno. I miseri risultati sono da attribuire a chi ci fu. I mercati hanno già fatto sentire il morso della sfiducia a fronte di dichiarazioni scomposte e fra poco il bilancio dovrà fare i conti anche con una spesa di interessi in aumento”. “Non vi sono scorciatoie – continua Mazziero – ma soprattutto non servono sfide e provocazioni, quel che bisogna fare è commentare poco e lavorare molto, tenendo conto che il debito di oggi saranno le maggiori tasse di domani. La strada su cui non dovrebbero esservi dubbi è tornare ad investire, l’unico modo per tornare a crescere“.
Guardando ai conti pubblici, l’Italia ha “dormito sugli allori in questi anni favorevoli in cui avremmo dovuto cercare di migliorare le nostre fragili condizioni e tornare a crescere per creare occupazione. Invece nulla, sono stati fatti tanti bei tweet ed ora la realtà è ancora più fragile se posta in prospettiva a quello che ci aspetta. Ora abbiamo un nuovo Governo che si è definito del cambiamento; nulla di quanto si troverà in questo Osservatorio è imputabile ad esso, ma il periodo di grazia sta per finire e ormai le scelte di programmazione economica non sono più rimandabili. In questo numero ci siamo permessi di dare un suggerimento: invertire quella perniciosa diminuzione degli investimenti a favore della spesa che alimenta il consenso”.
Debito potrebbe diventare insostenibile con tassi in ascesa
Il debito pubblico è ai nuovi livelli record (2.342 miliardi). “Come sempre, quando escono questi dati si trova qualcuno che indica di non soffermarsi al valore assoluto, ma di rapportarlo al PIL; anche in questo caso ci troviamo con un valore estremamente elevato, superiore al 130%, che potrebbe diventare insostenibile in uno scenario di innalzamento dei rendimenti”, argomenta il XXXI Osservatorio trimestrale di Mazziero Research.
La dinamica del debito pubblico è abbastanza ripetitiva di anno in anno, perlomeno nell’andamento, molto meno nelle entità delle variazioni in termini assoluti. Tuttavia, sottolinea Mazziero, questa caratteristica ci permette di stimare che il valore di 2.342 miliardi dovrebbe restare il massimo annuale 2018, mentre nei prossimi mesi inizierà la discesa che, con un picco secondario nel mese di novembre, dovrebbe giungere a dicembre in una zona tra 2.300-2.320 miliardi.
Ecco le stime di Mazziero Research
Debito Pubblico
La stima ad agosto 2018
2.329 miliardi (in forte calo)
Intervallo confidenza al 95%: 2.325 – 2.333 miliardi
Dato ufficiale verrà pubblicato il: 15 ottobre 2018
La stima a dicembre 2018
Compreso tra 2.301 e 2.318 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Dato ufficiale verrà pubblicato a metà febbraio 2019
Spesa per Interessi
La stima a fine 2018
Spesa interessi titoli di Stato: 69,1 miliardi di euro,
Dato finale annuale dopo le rettifiche: circa 67,1 miliardi di euro.
Variazione PIL
La stima a fine 2018
Variazione PIL stimata: +1,1%
Acquisti BCE di titoli di Stato italiani
La stima a dicembre 2018, termine QE
Acquisti totali per 366 miliardi, 18,4% del circolante.