Tassi BTP a un punto critico (GRAFICO), cautela fino al DEF. Ftse Mib spettatore interessato
Ieri è tornato uno spiccato nervosismo sulla carta italiana con soprattutto il tasso del Btp biennale scattato nuovamente in alto (da 0,68% a 0,80%). Tensioni sui Btp ancora una volta dettate dal nervosismo sulla scena politica italiana. In particolare le vendite sui BTP sono partite in corrispondenza con le parole del vice premier Luigi Di Maio sulla possibile rottura del governo in caso venissero meno le risorse per il reddito di cittadinanza. “Dopo il rally delle ultime settimane è plausibile attendersi un consolidamento in vista della pubblicazione dell’aggiornamento del DEF atteso per la prossima settimana”, argomenta MPS Capital Services. In generale dalle sale operative si consiglia prudenza in vista delle prossime settimane con però un ritorno verso i minimi di agosto per Btp e Ftse Mib appare difficile da ipotizzare.
Oggi lo spread Btp/Bund si muove nuovamente al ribasso dopo il ritorno a 240 di ieri. Il rendimento del Btp decennale è del 2,83%, mentre il biennale è tornato sotto lo 0,8%. Sull’azionario rally del Ftse Mib che sale di oltre l’1% sopra 21.600 punti.
Ecco cosa ci dice il grafico del Btp decennale
Situazione delicata per i titoli di stato italiani. L’Ufficio Studi di FinanzaOnline evidenza come i rendimenti del decennale infatti si trovano in un punto critico e stanno incrociando dal basso la linea di tendenza tracciata congiungendo i massimi di maggio e giugno e che ha sorretto i rendimenti ad agosto e inizio di settembre, prima di essere bucata.
Ora i rendimenti sono nuovamente al test di tale livello come si vede dal grafico (cerchiato in rosso). Situazione dunque critica che potrebbe generare volatilità sul mercato azionario. Infatti un ritorno sopra tale trend potrebbe avere riscontri negativi allertando gli investitori.
Da maggio Btp e Ftse Mib sempre più in simbiosi
Come potete vedere dal secondo grafico infatti, che mette insieme i rendimenti del decennale e l’andamento del Ftse Mib, a partire da maggio, ovvero quando i rendimenti hanno sfondato la soglia del 2,1%, la correlazione tra i due mercati è aumentata in modo consistente.
Questo perché il Ftse Mib è a forte prevalenza di finanziari e utilities che soffrono pesantemente il rialzo dei rendimenti dei Titoli di Stato.
Quindi un eventuale peggioramento della situazione sul mercato obbligazionario avrebbe forti ripercussioni su quello azionario. in particolare, oltre a monitorare la trend bianca segnata sul primo grafico, darebbe un forte segnale di pericolo l’eventuale rottura della trend line ribassista in rosso su RSI, che indicherebbe un forte incremento delle pressioni rialziste sui rendimenti e dunque di rischio percepito. Al contrario un break al ribasso dei 280 punti sul BTP avrebbe conseguenze positive per il Ftse Mib. Si comprende dunque l’importanza delle prossime sedute.
Ftse Mib: settembre d’oro per le banche
A settembre il Ftse Mib ha messo a segno un rally di otre il 6% e questa mattina è spinto fino a 21.600 punti, livello che non vedeva dal 9 agosto. Protagoniste le banche con le big Unicredit e Intesa Sanpaolo che segnano un robusto +15% dai minimi di periodo toccati il 31 agosto. Meglio ha fatto Banco BPM con +21% da inizio mese. Bene anche l’automotive con +8% di Fca.