Notizie Notizie Italia Il caso Mario Draghi, Ray Dalio commenta la crisi di governo: l’Italia sceglierà l’unità o la lotta interna disfunzionale?

Il caso Mario Draghi, Ray Dalio commenta la crisi di governo: l’Italia sceglierà l’unità o la lotta interna disfunzionale?

20 Luglio 2022 15:45

“Il caso Mario Draghi è un altro di quei casi classici in cui l’assenza di disciplina e l’esistenza di una leadership frammentata portano alla combinazione di 1) debiti eccessivi 2) molti conflitti interni”. E’ così che inizia l’articolo di Ray Dalio, co-presidente e co-ceo di Bridgewater Associates, hedge fund numero uno al mondo, noto tra l’altro per aver scommesso in passato contro l’Italia, poco prima delle elezioni politiche del 2018.

L’articolo di Ray Dalio porta il titolo di “Unity Behind the Leader or Internal Fighting? The Mario Draghi Case”. Tradotto: “Unità a supporto di un leader o lotte interne? Il caso Mario Draghi”.

Oltre a riflettere esattamente al classico caso di cui sopra, fa notare Dalio, l’Italia è anche alle prese con un terzo fattore: la presenza di un grande conflitto esterno legato alla guerra tra l’Ucraina e la Russia.

In poche parole, il paese fa fronte a grandi conflitti interni e a un conflitto anche esterno.

Dalio: Italia vulnerabile a crisi finanziaria-debito

Tutte insieme, “queste forze rendono l’Italia vulnerabile a una crisi del debito/finanziaria e a una anarchia de facto.

Di  per sé, il caso Mario Draghi “è intessante solo per le conseguenze che avrà sull’Italia, l’Europa e altro ancora, ma anche perchè riassume cosa emerge in casi del genere“.

Diverse sono le riflessioni che Ray Dalio fa, ripercorrendo quanto è accaduto negli ultimi giorni:

la crisi di governo che è esplosa la scorsa settimana, nel giovedì nero dell’Italia, ovvero in data 14 luglio 2022, con il M5S di Giuseppe Conte che ha deciso di non votare la fiducia al governo sul decreto aiuti; le dimissioni rassegnate da Draghi, salito al Colle, rifiutate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: quelle dimissioni, ha detto Draghi oggi durante le comunicazioni al Senato sulla crisi, che sono state frutto di una decisione sofferta e dovuta.

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“Questa settimana – si legge nell’articolo di Dalio – ci saranno in calendario due voti di fiducia: uno in Senato (stasera) e l’altro nella Camera dei deputati. Ovviamente, se (Draghi) ricevesse una forte manifestazione di fiducia e se la coalizione no-partisan di governo reggesse, sarebbe la cosa migliore, e questo perché Draghi è capace e ampiamente rispettato sia dagli investitori internazionali che dalla maggior parte delle fazioni interne all’Italia”.

Ray Dalio: Draghi è ciò di cui l’Italia ha bisogno

“Personalmente – si legge nell’articolo di Ray Daliocredo che (Draghi) sia esattamente quello di cui l’Italia ha bisogno in questo momento, visto che l’alternativa, senza di lui, sarebbe fosca. Vedremo cosa accadrà”.

“Tuttavia – continua il gestore, tra le voci più ascoltate dalla finanza mondiale – anche in caso di ottenimento della fiducia e di permanenza di Draghi, con questo livello di indebitamento, di frammentazione politica, e a fronte della necessità (per la Bce) di alzare i tassi e la probabilità di lanciare riforme strutturali per costruire una protezione contro il rischio di un balzo dei tassi di interesse italiani nei confronti di quelli dei paesi meno indebitati – riferimento allo spread BTP-Bund – sembra improbabile che una situazione del genere (dunque anche un #Draghibis) possa durare a lungo, specialmente se si considera la longevità in media dei presidenti del Consiglio italiano. Certo, vale la pena di provare.

Dalio avverte anche che “la storia e la logica sono chiare nel mostrare che, in una democrazia caratterizzata sia da 1) fondamentali deboli che portano a situazioni dolorose che da 2) una frammentazione del processo decisionale della politica, chi è al potere rischia di fallire come leader. E questo perchè in tempi del genere l’unica leadership che funziona è quella forte e intelligente al punto da attuare quei cambiamenti necessari a gestire bene i problemi di natura fondamentale”. (quindi, una leadership capace di avviare riforme anche dolorose).

Di conseguenza, per il fondatore dell’hedge fund americano, l’interrogativo a questo punto è se l’Italia, o meglio gli italiani (esattamente i parlamentari) sceglieranno “una forte leadership bipartisan che richiederà tuttavia ai diversi partiti con diversi orientamenti (come possono essere da un lato la Lega di Matteo9 Salvini e il Pd di Enrico Letta) di accettare di non ottenere esattamente ciò che desiderano” (in vista tra l’altro delle elezioni politiche del 2023 o nella speranza delle elezioni anticipate) o se opteranno per una “lotta disfunzionale per ottenere ciò che invece vogliono”.

Nei 18 mesi in cui Draghi è stato in carica, il mondo è cambiato – fa notare Ray Dalio – Le banche centrali hanno creato molta moneta e molti debiti, è scoppiata la guerra in Ucraina, l’inflazione ha accelerato il passo, e la politica free money della Bce si è confermata non conforme al mandato della banca centrale, volto a controllare l’inflazione. Di conseguenza, la Bce si prepara ad alzare i tassi di interesse”.

A tal proposito, l’indomani del Draghi Day di oggi – che si ripeterà tra l’altro  domani con le comunicazioni e la fiducia alla Camera – vedrà protagonista il doppio annuncio della Bce di Christine Lagarde: un rialzo dei tassi che, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe essere di 50 punti base, il doppio di quanto preventivato dalla stessa Lagarde – e il lancio del nuovo strumento anti-frammentazione dell’area euro, noto in Italia in particolare come scudo anti-spread o salva Btp)”.

Dalio fa notare come, nel mondo attuale, la maggior parte dei leader che governano nei paesi ove vige la democrazia non riescano più a comandare e che, sebbene in questo momento sia un caso emblematico di questa verità, l’Italia è solo uno dei diversi paesi che versano in queste condizioni.

La storia – sottolinea il gestore – ci ha dato diverse lezioni su come queste situazioni si manifestano. E la prossima sfida interessante di questo tipo si manifesterà in Brasile“.