Big tech guidano il rally dell’S&P 500. Le altre 493 società non tengono il passo
Nel 2023 i titoli big tech hanno rivendicato la loro posizione di leader di mercato. Nel complesso, i Magnifici Sette ovvero Apple, Microsoft, Alphabet (Google), Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platforms sono cresciuti del 75% da inizio anno, lasciando indietro le altre 493 società dell’indice S&P 500. Il resto delle società componenti del S&P 500 (493 società) hanno registrato una crescita più modesta del 12%, rispetto all’indice che ha segnato un +23%.
I Magnifici 7 ora sono il 30% del peso del S&P 500
Secondo Goldman Sachs Global Investment Research, il valore dei Magnifici 7 è aumentato fino a pesare per circa il 30% del valore di mercato dell’indice S&P 500.
L’influenza dei titoli del big tech è significativa anche su scala globale. All’interno dell’indice MSCI All Country World, il benchmark che copre circa l’85% del mercato azionario globale, il peso combinato dei Magnificent 7 è maggiore di quello di tutti i titoli di Giappone, Francia, Cina e Regno Unito.
Gli investitori hanno da tempo sollevato preoccupazioni riguardo alla concentrazione del mercato in cui solo una manciata di azioni sostiene la maggior parte dei guadagni del mercato. Il mercato diventa più vulnerabile a una flessione, se alcuni pesi massimi dovessero crollare.
Il ritorno del tech
Queste preoccupazioni sono state alimentate lo scorso anno dopo il crollo dei titoli tecnologici in seguito all’inasprimento dei tassi della Federal Reserve. Gli investitori hanno beneficiato per tanto tempo dei forti rendimenti offerti dai titoli tecnologici definiti “growth”, nel periodo in cui i tassi della Fed erano vicini allo 0%. Tutto è cambiato quando la Fed ha iniziato a combattere l’inflazione alzando i tassi di interesse fino al 5,25%, i titoli tecnologici improvvisamente hanno dovuto affrontare la concorrenza degli investimenti meno rischiosi.
Nel 2022 i sette titoli in questione hanno chiuso in calo del 40%, perdendo 4,7 trilioni di dollari in valore di mercato combinato, mentre le restanti azioni dell’S&P 500 sono scese del 12%. La maggior parte degli investitori si aspettava la stessa cosa nel 2023. Invece, i big del tech hanno messo in atto un rally strepitoso superando alla luce della breve crisi bancaria, le preoccupazioni per un default del debito pubblico e le guerre in Medio Oriente e in Europa.
I driver di mercato
Il vero driver nel 2023 è stata l’ascesa dell’intelligenza artificiale. L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale ha preso d’assalto Wall Street, rafforzando le speranze che i Magnifici sette possano generare profitti inaspettati in futuro. Inoltre, i robusti dati macroeconomici, insieme all’allentamento dell’inflazione, hanno alimentato le scommesse sul fatto che i tassi di interesse hanno raggiunto il picco, dando un’ulteriore spinta ai titoli tecnologici.
Microsoft ha segnato un +55% nel 2023, con le azioni che hanno raggiunto livelli record a novembre. Apple invece ha guadagnato il 52% da inizio anno e a giugno è diventata la prima azienda statunitense la cui valutazione ha superato i 3.000 miliardi di dollari. Il valore delle azioni di Nvidia sono più che triplicate, spingendo il suo valore di mercato sopra i mille miliardi di dollari.
Ai Magnifici Sette va riconosciuta anche la crescita degli utili del mercato principale l’S&P 500. Secondo le stime degli analisti, quest’anno gli utili delle società dell’indice S&P 500 aumenteranno dello 0,7%. Senza il loro contributo, secondo FactSet, gli utili sarebbero sulla buona strada per un calo del 4%.
Il rally proseguirà nel 2024?
Secondo alcuni analisti il dominio dei titoli tecnologici non proseguirà nel prossimo anno, scommettendo invece che settori indeboliti come quello industriale, materials e dei trasporti sovraperformeranno il mercato. Matt Orton, Chief Strategist di Raymond James Investment Management, consiglia agli investitori di aumentare le loro posizioni in small cap selettivi e nei mercati emergenti, che secondo lui potrebbero beneficiare del calo del dollaro e dei tassi di interesse più bassi.
Ma non tutti sono dello stesso parere, Alex Tedder, Head of Global & Thematic Equities, e Paddy Flood, Global Sector Specialist, Technology, Schroders scrivono in una nota: “Il 2023 si preannuncia come un altro anno solido per le Super 7. Ciò è dovuto, in parte, all’impatto dell’intelligenza artificiale generativa. Il lancio di ChatGPT nel novembre 2022 ha creato un rinnovato entusiasmo per le aziende considerate in una posizione dominante in questo settore. Il designer di semiconduttori Nvidia, ad esempio, ha visto il prezzo delle sue azioni aumentare di oltre il 200% da inizio anno. Di fronte a movimenti di questo tipo, molti investitori potrebbero chiedersi se il futuro sarà altrettanto brillante. Noi crediamo che ci siano motivi per pensarlo.”