Il 25% dello S&P 500 sulle dita di una mano: così 5 Mega Cap ‘indirizzano’ le sorti di tutta Wall Street

Sommando i bilanci delle 5 maggiori banche centrali (FED, BCE, BoJ, PBOC e BoE) arriviamo a poco più di 32 trilioni di dollari. Se espressa in percentuale di PIL globale, tale cifra terminerà il 2021 intorno ai 95 trilioni di dollari circa, o circa il 33%. Parallelamente alla crescita dei bilanci delle banche centrali, si è vista una simile inflazione nei principali indici azionari.
Come sostiene Peter De Coensel, CEO di DPAM, spesso si legge che entrambi si sono alimentati a vicenda e si sono mossi in sincronia, ma sarebbe una spiegazione troppo semplicistica. Il modello delle aziende di successo è cambiato negli ultimi 10 anni. Esse hanno caratteristiche simili in quanto prosperano e operano come ecosistemi digitali che fanno incontrare acquirenti e venditori. Questa tipologia di aziende e di modelli di business, che si contraddistinguono per bassi costi marginali e beneficiano degli effetti della rete, si stanno diversificando sempre più.
Ad oggi, sono cinque i titoli (Apple, Microsoft, Google, Amazon e Tesla) che rappresentano circa il 25% della capitalizzazione di mercato dello S&P 500.
Tesla ha superato Facebook nelle ultime settimane entrando nel ristretto club del 1TRL$ Club e sempre in questo periodo Alphabet si è spinta fino a 2 trilioni $ di valutazione. Ovviamente, se consideriamo i modelli di business basati su piattaforme come un settore a sé stante, ci stiamo troviamo di fronte ad un nuovo universo di investimenti pubblici. Infatti, la composizione degli indici sta mutando rapidamente e questo influenza anche il loro profilo in termini di rischio-rendimento. Adottare modelli di valutazione del XX secolo per gli indici azionari del XXI secolo potrebbe essere una scorciatoia per una realtà in costante cambiamento. Per questo, sono necessari maggiori sforzi per comprendere meglio gli attuali eventi di mercato e le loro valutazioni.
Il Nasdaq non è da meno, anzi…
Ancora più evidente è la dipendenza da pochi titoli delle sorti del Nasdaq 100. L’indice tecnologico vede i primi sette titoli (Microsoft, Apple, Amazon.com, Tesla, NVIDIA, Alphabet e Meta Platform) contare per oltre il 50% dell’intero indice. Da sole Microsoft e Apple contano per oltre il 21%.
Giganti che portano alcune distorsioni e ad esempio nella seduta del 18 novembre, con Nasdaq 100 balzato di oltre l’1%, sono stati 50 i titoli in positivo e 50 quelli in negativo. E a trainare sono i soliti nomi, Apple (3,15%), Amazon (+4,6%), Nvidia (+10,6%) e Google (+1,5%).