Notizie Asset Class Commodity Iea: ancora presto per parlare di recessione. Domanda di petrolio in aumento nel 2008

Iea: ancora presto per parlare di recessione. Domanda di petrolio in aumento nel 2008

16 Gennaio 2008 10:10

Non c’è più da domandarsi se ci sarà una recessione negli Stati Uniti d’America, ma quando ci sarà. La frase, che circola insistentemente da inizio anno negli ambienti economici globali, è diretta conseguenza del peggioramento dello scenario a cui si è assistito in questa prima parte di 2008, che ha aumentato il pessimismo sui mercati. Non tutti, però, hanno intenzione di fasciarsi la testa prima di essersela rotta e più che domandarsi quando ci sarà una recessione si domandano come evitarla.


L’amministrazione statunitense, per esempio. Nell’anno delle elezioni sarebbe un evento veramente sgradito avere un arretramento dell’economia domestica. Ecco perché sono allo studio dei provvedimenti di stimolo fiscale per alleviare le difficoltà del principale motore dell’economia a Stelle e strisce, il consumatore.


Sulla fiducia che tali interventi verranno adottati in breve tempo dal governo Bush e sul loro atteso effetto positivo sull’economia a stelle e strisce, gli esperti dell’International Energy Agency (Iea) hanno ieri comunicato le attese di domanda di petrolio per il 2008 evitando di tenere conto della minaccia di recessione negli Stati Uniti d’America. “Considerata la possibilità di adozione di stimoli fiscali da parte dell’amministrazione Bush, anticipare un forte rallentamento o addirittura una recessione per il 2008 potrebbe essere prematuro” è stato il commento degli esperti dell’Iea. Solo in un secondo momento, quando anche Fondo monetario internazionale (Imf) e Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (Oecd) avranno eventualmente certificato il deterioramento dello scenario statunitense e la revisione al ribasso delle stime di crescita, si procederà a un’eventuale revisione di queste stime.


Secondo le stime dell’Agenzia, nel 2008 la domanda globale di petrolio crescerà del 2,3% a 87,8 milioni di barili al giorno in media, contro gli 85,8 stimati per il 2007. L’oilmarketreport dell’Iea offre inoltre una spiegazione sui record raggiunti recentemente dal prezzo del petrolio. La riduzione delle scorte, le temperature inferiori alla media e le tensioni in Nigeria e in Medioriente sono le ragioni principale che hanno determinato lo sfondamento della soglia dei 100 dollari al barile.