I migliori fondi ed ETF nel I trimestre 2024, la classifica di Morningstar

I fondi e gli Exchange-traded fund (ETF) che investono su alcuni mercati emergenti hanno ottenuto in media i migliori rendimenti nel primo trimestre 2024. Lo si legge in una nota di Morningstar, secondo cui gli azionari Turchia sono saliti del 14,5%, sulla scia del rally della Borsa di Istanbul che dura ormai da quattro anni, e quelli specializzati sulla Borsa vietnamita hanno guadagnato il 13,8%, favoriti dall’ascesa dei titoli tecnologici.
Tra i migliori fondi ed ETF nel primo trimestre ci sono anche quelli specializzati sul mercato statunitense. In particolare, sottolinea Morningstar, gli azionari Usa large-cap growth sono saliti del 13,2% in euro e quelli blend del 12,2%. Più sorprendente potrebbe apparire la performance dei fondi ed ETF azionari con focus sul Giappone (+12% in euro), perché la Borsa di Tokyo ha toccato nuovi massimi quest’anno.
A livello settoriale, si legge nella nota di Morningstar, i fondi e gli ETF che hanno avuto i rendimenti medi migliori nel primo trimestre sono stati quelli specializzati sui titoli finanziari, in particolare sulle banche europee, incluse quelle italiane, la cui stagione delle trimestrali e le politiche dei dividendi hanno acceso l’interesse degli investitori. Proprio i titoli bancari hanno spinto Piazza Affari, che prosegue il trend positivo del 2023, confermandosi come una delle migliori Borse al mondo. Nel primo trimestre, i fondi azionari Italia hanno guadagnato in media il 10,7%, facendo meglio dell’equity dell’eurozona.
A livello di singolo paese dell’area euro, specifica Morningstar, ha fatto bene anche la Spagna, mentre i fondi azionari con focus sulla zona della moneta unica nel suo complesso hanno segnato un rialzo medio dell’8,5% con quelli sull’equity tedesco e francese che sono rimasti indietro, a fronte di un contesto di maggior debolezza economica.
Infine, si legge nella nota di Morningstar, il reddito fisso non è tra i top performer nel primo trimestre. I migliori fondi ed ETF sono stati quelli specializzati sulle obbligazioni asiatiche high yield, che hanno messo a segno mediamente rendimenti del 6,3%, grazie anche ai risultati delle emissioni cinesi.