I Cds ci dicono che solo la Grecia è più a rischio default dell’Italia, rating a rischio già in autunno
Cresce il rischio Italia di pari passo con il balzo di spread e CDS, con la diretta conseguenza che presto le agenzie di rating potrebbero agire e abbassare il merito di credito sul paese. Lo spread BTp-Bund si è portato al ridosso di 190 punti base, massimi da quasi un anno, e quello con la Spagna ha superato quota 90pb per la prima volta da inizio 2012. L’aumento del rischio percepito riguardo all’Italia sta spingendo molti investitori in BTp a correre ai ripari, acquistando i credit default swap (CDS, strumento derivato che assicura i possessori di titoli di Stato dal rischio di default). “I prezzi dei CDS sul debito hanno mostrato una impennata dei prezzi, salendo ai massimi da ottobre e rendendo l’Italia il secondo paese più a rischio default in Europa, preceduto solo dalla Grecia”, rimarca IG un un report dedicato all’impatto sui mercati di un governo M5S-Lega.
“Nonostante i livelli di spread, rendimenti e prezzi dei CDS siano lontanissimi dai picchi visti nel 2011 – si legge nello studio a cura di Filippo Diodovich e Vincenzo Longo – l’impennata degli ultimi giorni desta non poca preoccupazione tra gli investitori. Riteniamo che le crescenti tensioni sul debito possano spingere le agenzie di rating a rivedere il merito creditizio del Paese già in autunno, come conferma anche l’allarme lanciato da Fitch negli ultimi giorni”. Attualmente, le principali agenzie hanno lo stesso giudizio sul debito a lungo termine (BBB), con un outlook stabile (ad eccezione per Moody’s che ha un outlook negativo).
“Anche solo un semplice perdurare delle tensioni a questi livelli potrebbe spingere le agenzie a rivedere il loro giudizio e tagliare il rating di un gradino e riportarlo così sulla pericolosa soglia che delimita l’investment grade da quella di speculative grade”, avvertono gli esperti di IG.
Secondo quanto riporta Bloomberg, i Bond italiani sono oggi percepiti più pericolosi dei bond russi. I CDS sui BTP a cinque anni sono schizzati in queste ore fino a 139 punti base, al record degli ultimi sette mesi, e a un livello superiore rispetto al premio sul rischio accordato a chi punta sui titoli di stato emessi da Mosca.
Ieri Fitch Ratings ha avvisato che il programma di governo predisposto da M5S-Lega aumenta i rischi per il profilo di credito sovrano dell’Italia, in particolare attraverso l’allentamento fiscale previsto e il potenziale danno alla fiducia.