Gualtieri insiste: manovra è espansiva. Bonus Renzi confermato, 15 miliardi per investimenti pubblici e privati
La manovra per il 2020 sarà espansiva. Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri lo ribadisce più volte, rispondendo anche al commento del Centro Studi Confindustria, che ieri ha bollato la legge di bilancio del governo M5S-PD, stando alle anticipazioni che arrivano dal Nadef, come la manovra più restrittiva dai tempi di Enrico Letta. E invece no. Anche nel corso della sua audizione alle Commissioni di bilancio riunite di Camera e Senato Gualtieri ha ripetuto il mantra della manovra espansiva:
Con la manovra 2020, ha spiegato, il governo intende “evitare l’inasprimento della pressione fiscale”, attraverso la cancellazione degli aumenti Iva. Allo stesso tempo, si prepone l’obiettivo di “rifinanziare e rinnovare nuove politiche per rilanciare la crescita”. Tra queste, “la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti, l’aumento delle risorse per istruzione e ricerca e per rafforzare il servizio sanitario universale”.
Gualtieri: manovra espansiva che punta a taglio debito
“Siamo in presenza di una manovra che ha un’intonazione espansiva”, ha insistito Gualtieri, anticipando una legge di bilancio (ancora in via di definizione) che sarebbe il giusto equilibrio tra “la necessità di assicurare un profilo di sostenibilità alla finanza pubblica e un profilo discendente del debito pubblico”.
Niente aumento tasse, dunque, più un piano di “investimenti pubblici e privati per complessivi 15 miliardi”.
Andando nello specifico delle misure, Gualtieri ha rassicurato che il bonus da 80 euro di Renzi rimane:
“Il bonus 80 euro non sarà eliminato, ed è intenzione del governo avviare un ripensamento dell’Irpef con una riforma fiscale in generale”.
Il ministro ha descritto “l’Italia un Paese solido con finanze pubbliche sane e sostenibili, che ha mostrato doti di resilienza anche nelle fasi più difficili”, e si è detto convinto “di poter cogliere le sfide che il Paese ha di fronte con una politica di bilancio responsabile, orientata alla crescita e allo sostenibilità sociale e ambientale”.
“Prevediamo una crescita del Pil reale nel 2020 pari allo 0,6%, una stima che considero realistica e, financo, prudente”, ha tenuto a precisare, come aveva fatto anche qualche ora prima, affermando che “l’aspirazione del governo è conseguire tassi di crescita e occupazione superiori alla previsione programmatica, che portino con sé un più marcato tasso di occupazione”.
E c’è il tesoretto spread a cui il governo M5S-PD può attingere. Dal calo dello spread, ha detto Gualtieri, ci sarà un “risparmio di circa 6,8 miliardi di spesa per interessi, una cifra significativa”.
Il numero uno del Mef ha anche ammesso che, tra le sue speranze, ci sono anche quelle che i rendimenti sui titoli “si possano ulteriormente ridurre”.