Green bond vs obbligazioni tradizionali, rendimenti a confronto
In questi ultimi anni è cresciuto notevolmente l’interesse per quegli investimenti che riescono a coniugare performance finanziarie con un positivo impatto in ambito ambientale, sociale e di buon governo (ESG), in grado di migliorare allo stesso tempo la diversificazione di portafoglio.
In quest’ambito, il settore Gestione Fondi di Previdenza di Banca Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con l’Università degli studi di Siena, ha realizzato alcune ricerche e analisi volte a verificare le performance degli strumenti a elevato impatto ESG. In tale ambito si inserisce la ricerca sul rendimento dei cosiddetti Green Bond rispetto alle obbligazioni “tradizionali”, il cui obiettivo è quello di valutare l’inserimento di tali strumenti finanziari all’interno di un portafoglio obbligazionario. I Green Bond si differenziano dalle obbligazioni “tradizionali” in quanto sono emessi al fine specifico di finanziare progetti destinati a influenzare positivamente l’ambiente. Secondo i Green Bond Principle, l’emittente deve certificare dove e come vengono investiti i proventi e l’efficacia di tali investimenti nel realizzare obiettivi “Green”.
Green bond vs bond tradizionali: costruzione del modello di confronto
La ricerca è stata realizzata dal Dr. Paolo Ceccherini e dal Dr. Michelangelo Maglio, sotto la supervisione del Dr. Andrea Turrini Vita e del Professor Michele Patanè. Il processo di selezione dei Green Bond parte dalla raccolta delle obbligazioni che compongono i portafogli di tredici SICAV ed ETF contenenti esclusivamente questa tipologia di strumenti finanziari. Dall’universo dei titoli Green sono stati selezionati 494 Green Bond globali, successivamente posti a confronto con 4384 obbligazioni “tradizionali” costituenti l’indice Bloomberg Barclays Global Corporate. Per rendere confrontabili gli strumenti Green con quelli “tradizionali” sono stati individuati tre criteri di aggregazione per la costruzione dei panieri, definiti in termini di:
1) fasce di duration;
2) classe di rating;
3) valuta di emissione.
I panieri di titoli così selezionati, sono stati valutati sulla base del rendimento medio a scadenza (Yield To Maturity – YTM); il confronto è stato realizzato utilizzando lo strumento “Valuta Titoli” costruito dal Desk di Trading della Gestione Fondo di previdenza aziendale di Banca Monte dei Paschi mentre i dati sono stati raccolti sul provider finanziario Bloomberg.
Green bond vs bond tradizionali, i risultati emersi
I risultati ottenuti mostrano che i Green bond sovraperformano i bond tradizionali (presentando cioè uno YTM inferiore) nel 72% dei panieri di titoli denominati in Euro e nel 60% dei casi per i panieri costituiti da titoli denominati in Dollari. Le tabelle in basso riassumono in dettaglio i risultati per ogni intervallo di duration e fascia di Rating. In verde le celle in cui i Green Bond presentano uno YTM più basso rispetto alle obbligazioni “tradizionali”, in giallo il caso opposto e in grigio i panieri per i quali non è stato possibile effettuare il confronto per l’assenza di dati.
Risultati titoli denominati in EURO
Risultati titoli denominati in Dollari
Il risultato ottenuto vuole essere una prima verifica empirica che si pone l’obiettivo di avviare un dibattito sull’effettiva convenienza finanziaria ad investire in Green Bond rispetto alle obbligazioni “tradizionali”. In prospettiva, si potrebbe assistere a un ulteriore allargamento del differenziale di rendimento (negativo) esistente tra i Green Bond rispetto alle obbligazioni “tradizionali”, data la crescita dell’offerta per questo tipi di strumenti di debito, unita alla maggior domanda da parte degli investitori soprattutto istituzionali. A tal proposito, anche l’UE sta investendo nella diffusione degli investimenti Green, con specifiche iniziative, come la previsione di una tassazione agevolata per rendere più attraenti questi investimenti.
articolo a cura di Mauro Camelia, Professore aggregato di Tecnica di Borsa e di Organizzazione degli Intermediari Finanziari presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università di Siena