Grecia: pronto un governo di unità nazionale. Oggi nuovo incontro prima dell’Eurogruppo
La Grecia tenta di voltare pagina con un nuovo esecutivo. Nonostante la fiducia ottenuta nella notte tra venerdì e sabato, il premier greco, George Papandreou, ha deciso di rimettere il mandato e formare un governo di unità nazionale, in accordo con l’opposizione di centrodestra. Oggi è in programma una nuova riunione per identificare il candidato che guiderà la coalizione fino alle elezioni, in programma a febbraio. Una decisione che dovrà essere presa prima della riunione dei ministri dell’Eurogruppo a Bruxelles, in modo da ottenere maggiore credibilità.
Il nuovo esecutivo
Dopo aver ottenuto la fiducia nella notte tra venerdì e sabato Papandreou lascia la guida del Paese per dare spazio a un governo di unità nazionale. Il nuovo esecutivo, creato in accordo con l’opposizione di centrodestra (Nuova Democrazia, guidata da Antonis Samaras), rimarrà in carica fino alle prossime elezioni che si terranno a febbraio. Il giorno potrebbe essere il 19, così come proposto dal ministro delle finanze, Evangelos Venizelos. Ma chi guiderà la nuova coalizione? Papandreou si è tirato fuori dai giochi. Secondo alcune indiscrezioni raccolte dal quotidiano Vima, Lucas Papademos, ex vice presidente della Banca centrale europea, prenderà la guida del nuovo governo. Il nome lo si conoscerà oggi. E’ in programma infatti una nuova riunione tra le due parti per decidere il candidato e i membri del nuovo gabinetto. Il tutto prima che i ministri delle finanze si incontrino a Bruxelles, in modo da presentarsi alla riunione con maggiori rassicurazioni politiche.
Le sfide del nuovo governo
Il nuovo governo sarà chiamato a varare i provvedimenti di attuazione delle decisioni prese lo scorso 26 ottobre a Bruxelles, così come richiesto dai leader internazionali per evitare il fallimento. Entro la fine dell’anno Atene dovrà approvare nuove misure di austerità in modo da assicurarsi il versamento della sesta tranche di aiuti da 8 miliardi di euro, al momento congelata dopo l’annuncio del referendum, votare un rigoroso bilancio 2012 e negoziare con i privati la svalutazione dei titoli di Stato. Ma non solo. Tra i difficili compiti anche quello di restaurare la credibilità delle istituzioni greche e accompagnare il Paese alle nuove elezioni. “Visti le recenti turbolenze e l’incubo del referendum, i partner europei aspetteranno di avere maggiori informazioni prima di versare la sesta tranche – commentano oggi gli analisti di Ing – L’indicazione del nome che guiderà il nuovo esecutivo prima dell’Eurogruppo sarebbe sicuramente un buon inizio”.