Notizie Notizie Mondo Grecia: i possibili scenari di un default di Atene, l’analisi di Anthilia Capital Partners

Grecia: i possibili scenari di un default di Atene, l’analisi di Anthilia Capital Partners

26 Giugno 2015 06:53
Il margine di manovra del premier greco Tsipras con i partner internazionali per risolvere i problemi del debito pubblico finito. Ormai lo pensano in molti osservatori e anche per Anthilia Capital Partners Sgr nella situazione attuale i margini di manovra non sono molti.
Giuseppe Sersale, strategist della societ di gestione milanese attribuisce l’80% di probabilit ad un epilogo in cui il Premier greco si accorder con l’EU (magari con la promessa di aprire un tavolo di trattative sulla ristrutturazione del debito) e passer la proposta in parlamento con l’aiuto dell’opposizione.
Il restante 20% si divide tra questi 2 scenari, equivalenti nelle conseguenze:
1) Tsipras ha fatto la sua ultima proposta, conscio che sarebbe stata rigettata, con il fine di attribuire il pi possibile la colpa del default all’EU
2) Le pensioni sono un tabu’ troppo grosso per il governo greco, e fanno affondare l’accordo a un metro dal traguardo. 
Avendo attribuito una probabilit ridotta, ma non  trascurabile, ad un default greco, Sersale prova a delineare brevemente quelle che sarebbero le conseguenze.
Si fatto un gran parlare dell’impatto simbolico e concettuale di un eventuale uscita dall’euro della Grecia (probabile epilogo di un default disordinato) sull’unione monetaria: creerebbe un precedente, minerebbe il dogma dell’irreversibilit dell’euro, rendendo pi vulnerabile l’Unione. Su questo punto osservo che da mesi si discute di un uscita della Grecia, con i principali leaders che hanno chiaramente modificato la loro dialettica da “L’euro indivisibile” a qualcosa che si pu riassumere con “Vogliamo la Grecia nell’euro, ma sta ai Greci decidere se vi vogliono restare”. Dov’ questo dogma dell’irreversibilit? Secondo Sersale una volta che la permanenza nell’unione monetaria dipende da una serie di eventi dall’esito incerto, il dogma morto, e l’effettiva permanenza modifica di poco come questa unione viene percepita. Ci di cui bisogna discutere se l’unione pu sopravvivere all’eventuale dipartita di uno dei suoi membri. 
Nel breve, pare di poter rispondere affermativamente. Rispetto a 4 anni fa’ diverse cose sono cambiate:
** L’esposizione alla Grecia diminuita tantissimo, ed localizzata quasi interamente sui bilanci pubblici. Quattro anni fa era assai pi elevata e non si sapeva chi era esposto e in che misura, il che rendeva le banche e le altre istituzioni finanziarie diffidenti l’una nei confronti dell’altra, bloccando di fatto il sistema finanziario.
** L’EU ha prodotto una lunga serie di schemi in grado di isolare il problema ed  evitare il contagio: L’ESM, l’OMT, gli stress test , la sorveglianza e le ricapitalizzazioni bancarie, il QE e le TLTRO 
In questo senso Anthilia Capital Partners ritiene che l’uscita della Grecia non produrrebbe pi di una moderata fase di stress sui mercati, presumibilmente affrontata dalle autorit monetarie con ulteriori dosi di stimolo, e dai paesi membri con un aumento degli sforzi di integrazione.  Pi difficile da valutare il rischio geopolitico, sebbene le recenti dichiarazioni di parte russa non lascino intendere particolare fervore imperialista.
A medio termine, ci sarebbe da discutere ampiamente se il fenomeno greco sia un one off, o non sia piuttosto un sintomo di un difetto di costruzione dell’euro, destinato a replicarsi via via in altri paesi, un po’ come il collasso del pi debole dei broker -dealers, Bear Stearns, ben lungi dal essere un problema localizzato, fu il sintomo della crisi di un business model.  Su quest’interrogativo, la risposta definitiva assai lontana nel tempo.