Grecia: maratona negoziale per trovare un accordo prima del Consiglio europeo
La maratona negoziale per evitare un default della Grecia riprende oggi a Bruxelles nel tentativo di trovare il tanto sospirato accordo sulle riforme da implementare nel Paese in cambio di nuovi aiuti da 7,2 miliardi di euro. Risorse sempre più vitali per Atene. Mancano, infatti, solo cinque giorni dal 30 giugno, data in cui scade il secondo programma di sostegno finanziario alla Grecia e scatta il rimborso da parte del governo ellenico di quasi 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale. Ieri l’Eurogruppo si è concluso con un nulla di fatto dopo solo un’ora di colloquio. Un esito in parte atteso viste le posizioni emerse poche ore prima dell’inizio della riunione. Inconcludente anche l’incontro, durato fino a tarda sera ieri, tra il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, la direttrice dell’Fmi, Christine Lagarde, il presidente della Bce, Mario Draghi, il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem.
“Diventa sempre più difficile commentare sulla crisi greca in modo significativo. Ieri è stato un altro giorno di confusione”, affermano Paolo Pizzoli e Carsten Brzeski, analisti di Ing. Oggi la maratona negoziale prosegue con nuovi incontri tra Tsipras e i suoi creditori già questa mattina presto, mentre una nuova riunione dell’Eurogruppo è stata fissata per le 13.00 nel tentativo di trovare una intesa preliminare da sottoporre al Consiglio europeo che inizierà questo pomeriggio. “Questa maratona potrebbe continuare per molti giorni (anche settimane) – proseguono gli esperto di Ing – i leader europei saranno anche domani a Bruxelles e un accordo potrebbe essere firmato nel weekend. Tuttavia, è difficile vedere che tutte le parti coinvolte nei negoziati abbiano l’energia e la volontà di continuare ancora a lungo”.
Le divergenze tra Atene e Bruxelles si concentrano sostanzialmente su tre punti: l’aumento delle tasse (dell’Iva), la riforma delle pensioni (la rimozione del pre-pensionamento e l’innalzamento dell’età legale da 62 a 67 anni nel 2022 e non nel 2025) e l’alleggerimento del debito. “Guardando alla sostanza delle differenze tra la Grecia e i suoi creditori, un compromesso sembra ancora possibile – concludono da Ing – almeno a nostro avviso”.