Grecia: Lagarde, sono ottimista ma Atene deve fare di più. Fmi ha commesso errori
Ottimista sulla soluzione della crisi greca ma Atene deve mettere in campo misure credibili. È questa la posizione del direttore generale del Fondo monetario Christine Lagarde espressa in un’intervista concessa alla rivista francese Challenges. Sono ottimista, ha detto il n.1 dell’istituto con sede a Washington, “la mia priorità è di assicurare che la Grecia torni a crescere in maniera sostenibile”. Atene e creditori hanno come obiettivo comune “la ripresa dell’economia, l’autonomia finanziaria e la stabilità della Grecia”. Ma, come fatto negli ultimi cinque anni, “non si può portare avanti un programma sulla promessa di una migliore raccolta delle entrate fiscali” sono necessarie “misure credibili e tangibili”.
Il nodo è sempre quello: il sistema pensionistico ellenico. “Il 16% del Pil greco viene speso per il pagamento delle pensioni e oltre il 75% della spesa pubblica primaria è destinata a pensioni, salari e trasferimenti sociali”. Si tratta di un sistema “che non è sostenibile” come, secondo quanto riferito nel corso dell’intervista, “mi ha riferito anche lo stesso premier greco”.
Essendo tra i creditori di Atene, il Fmi deve rispondere ai Paesi membri del denaro prestato. “Per la Grecia, come per l’Ucraina, abbiamo realizzato programmi di finanziamento eccezionali per dimensione, di gran lunga superiori agli importi autorizzati nell’ambito di un piano di sostegno convenzionale”. “Siamo obbligati a un imperativo credibilità nei confronti della comunità internazionale” poiché, “sia nel caso della Grecia o di un altro Paese, si tratta del denaro dei 187 membri del Fondo monetario”.
Lagarde: Grexit? Rischio di contagio limitato
In caso di uscita di Atene dalla moneta unica “ci troveremmo in un territorio inesplorato”. Nonostante questo, e alla luce della capacità di risposta della Bce, del meccanismo europeo di stabilità e dell’unità tra i membri della Zona Euro, “nel breve termine, i rischi di contagio sono bassi”.
Abbiamo commesso errori
In ultimo Lagarde non dimentica di fare mea culpa. “È positivo che un’istituzione come il Fondo monetario internazionale sia in grado di ammettere gli errori”. “Nel 2012, il nostro Ufficio Studi ha condotto una revisione generale di alcune delle sue ipotesi macroeconomiche, in particolare l’entità dell’effetto moltiplicatore” e “si è scoperto che le politiche di bilancio eccessivamente restrittive hanno pesato sulla crescita”.