Grecia: negoziati al limite della rottura a pochi giorni dall’Eurogruppo
Sarà una nuova settimana di passione per la Grecia e l’Europa. I negoziati tra la Grecia e i suoi creditori internazionali sono vicini al punto di rottura, dopo un nuovo insuccesso nel fine settimana che ha evidenziato ancora una volta le divergenze esistenti e la difficoltà nel trovare un accordo sulle riforme da implementare nel Paese in cambio degli aiuti da 7,2 miliardi di euro. I colloqui riprenderanno giovedì, nel quadro della nuova riunione dell’Eurogruppo, a cui parteciperà anche la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde.
Le discussioni si sono concluse domenica sera, dopo soltanto 45 minuti di confronto, a causa delle importanti divergenze che persistono tra le due parti. “Le proposte greche rimangono incomplete”, ha insistito un portavoce della Commissione europea, indicando che mancano circa 2 miliardi di risorse annuali nel piano messo a punto da Atene. Il punto critico riguarda l’avanzo primario di budget, da cui dipende il volume dei risparmi e delle misure da implementare in Grecia. L’Europa chiede che arrivi all’1% quest’anno, attraverso un aumento dell’Iva e una riforma del lavoro e delle pensioni, mentre il governo ellenico lo avrebbe fissato allo 0,90%, ma rifiuta un taglio dei salari o delle pensioni.
Nonostante tutto, il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, si è mostrato ancora una volta ottimista. In una intervista al quotidiano tedesco Bild, Varoufakis ha previsto che un accordo sul debito della Grecia è ancora possibile: “Un accordo può essere concluso nel giro di una notte”, ha detto, aggiungendo che il Grexit (la cosiddetta uscita della Grecia dalla zona euro) “non è una soluzione sensata, ma nulla è escluso, così come non si può escludere che una cometa un giorno tocchi la terra”. Il premier greco, Alexis Tsipraa, avrebbe affermato oggi che la Grecia è pronta ad “aspettare pazientemente” fino a quando i creditori si convertiranno al “realismo” nelle loro esigenze.
Il tempo però stringe. Il prossimo 30 giugno la Grecia deve rimborsare quasi 1,6 miliardi di euro all’Fmi e rischia di non poter onorare questa scadenza se non otterrà gli aiuti da 7,2 miliardi, sospesi dalla scorsa estate e legati a una serie di riforme. Per evitare il default tecnico che potrebbe portare a un’uscita del Paese dall’euro, un accordo dovrebbe essere raggiunto nella riunione dei leader europei, in programma il prossimo 25 giugno a Bruxelles.
Intanto la Borsa di Atene precipita: il Ftse Athex mostra un tonfo di quasi 7 punti percentuali a 215,9 punti, mentre il Composite cede il 6,70% a 721,9 punti. Sotto pressione anche i bond greci, soprattutto sulle scadenza più corte. Sul mercato secondario il titolo di Stato ellenico a due anni rende oltre 26 punti percentuali, mentre il decennale rende l’11,7 per cento.