Grecia: il dialogo si irrigidisce. Tsipras, non hanno nessun interesse a raggiungere accordo
Si allontana la possibilità di una soluzione della crisi greca nel breve termine e così l’ottimismo che nei giorni scorsi aveva sostenuto i mercati finanziari. Nelle ultime ore, scandite da incontri e dichiarazioni in vista dell’Eurogruppo a Bruxelles, la Grecia si è vista bocciare ancora una volta le sue proposte di riforme da implementare nel Paese al fine di ottenere gli aiuti e ha a sua volta respinto le contro-proposte dei suoi creditori internazionali, lamentandosi soprattutto della posizione del Fondo monetario internazionale.
“La persistenza di alcune istituzioni a non accettare misure equivalenti non è mai stata adottata prima. Né per l’Irlanda né per il Portogallo”, ha scritto il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, sul suo profilo Twitter, sfogando la sua amarezza per gli ultimi sviluppi. Parole, che secondo alcuni osservatori, farebbero riferimento all’Fmi, accusato di bloccare la trattativa in un momento delicato. Si avvicina inesorabile infatti la data del 30 giugno, quando la Grecia dovrà rimborsare proprio all’Fmi 1,6 miliardi di euro. Secondo il leader di Syriza si tratta di uno “strano atteggiamento” che “sembra indicare o che non esiste alcun interesse a un accordo o che stanno riemergendo interessi particolari”. Solo qualche giorno fa infatti il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, aveva giudicato le nuove proposte di Atene un “passo avanti” nei negoziati.
Il nodo si sarebbe stretto attorno all’aumento dell’Iva e ai tagli della spesa pubblica. Con queste premesse non sarà facile trovare una intesa nel corso dell’Eurogruppo, in programma questa sera a Bruxelles (il terzo nel giro di una settimana), così come invece previsto. I ministri delle Finanze della zona euro dovrebbero mettere a punto una bozza di accordo da sottoporre al Consiglio europeo, in agenda domani e venerdì. Il dialogo, dall’esito incerto, rischia di protrarsi fino a notte fonda. Ma il vero rischio che si riapre per la Grecia è quello di insolvenza e di una uscita dall’euro.